Francia. Gisèle ha vinto la battaglia: 20 anni al marito Pelicot, condanne a 50 uomini

ANSA Durante le udienze, si era spesso detta «distrutta», ma tutti la indicano ormai in Francia come la nuova «portavoce» ed «eroina» della causa delle violenze sessuali contro le donne. Attorniata da giornalisti, Gisèle Pelicot ha accennato persino qualche sorriso, arrivando questa mattina in aula per l’atteso verdetto del cosiddetto "processo degli stupri di Mazan", dal nome del piccolo villaggio del Midi divenuto il teatro dei crimini. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altri media

Aveva tutti contro. PARIGI – Cosa ha pensato Dominique Pelicot quando ha ascoltato il presidente della Corte di Avignone pronunciare la sentenza che lo condanna per «stupro aggravato» sulla moglie, con una pena a vent'anni di detenzione? «Niente, ha preso atto» racconta Béatrice Zavarro, «avvocata del Diavolo» come lei stessa ha ammesso. (la Repubblica)

Dominique Pelicot è stato condannato al massimo della pena, 20 anni di carcere, per gli stupri aggravati contro l’ex moglie Gisèle Pelicot. Dichiarati tutti colpevoli i 5 imputati Servizio di Barbara Masulli (TV2000)

Pelicot, femministe contro le sentenze "clementi": Giustizia vergogna 20 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Il coraggio (e la lezione) di Gisèle diventata un’icona in tutta Europa

La violenza subita per oltre dieci anni da Gisèle Pelicot non è risarcibile né riparabile. Una prassi talmente ben collaudata da ispirare uno dei 50 stupratori che ha pensato di drogare la propria di moglie offrendola pure a Dominique Pelicot. (il manifesto)

PARIGI — «È il processo al patriarcato, ma non è il processo a tutti gli uomini», avverte l’intellettuale Caroline Fourest, direttrice del settimanale Franc-Tireur, vedendo nella sentenza di Avignone un segnale che può «dare speranza a tutte le vittime di violenza sessuale». (la Repubblica)

Gisèle aveva scelto la luce, quattro mesi fa: le luci delle telecamere, la pubblicità delle udienze, le porte aperte. È rimasta Pélicot, ha mantenuto il nome da sposata, quello del marito che l'ha violentata e fatta violenta. (ilmessaggero.it)