Shoah, Fadlun (Com.ebraico): dopo 7 ottobre risorto antisemitismo

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Agenzia askanews INTERNO

Roma, 27 gen. – “I testimoni sopravvissuti dalla Shoah, come noi, sono stati vittime di un odio inspiegabile. A volte ci penso: perché noi siamo vittime di un odio così terribile che ottanta anni fa era così forte da volerci far sterminare. Non c’è nessuna base genetica alla base delle follie che hanno portato a voler segregare ebrei, ma anche neri, gialli, blu. Come non c’è nessuna base genetica per l’antisemitismo. (Agenzia askanews)

Ne parlano anche altri media

Nel Giorno della Memoria, dichiarazioni di Ariel Finzi suscitano reazioni e riflessioni sul significato della commemorazione e sui paralleli con i conflitti attuali. La popolazione palestinese nel 1948 ammontava a 700 mila unità, mentre oggi dichiarano di essere oltre 12 milioni: come può un popolo che si è moltiplicato di un fattore 17 parlare di genocidio? Questa accusa priva di alcuna logica fa rinascere un antico pregiudizio antisemita». (La Stampa)

Salvini: "Individuare e punire chi discrimina, minaccia e pratica violenza sugli ebrei" (il Giornale)

"Il Giorno della Memoria va celebrato a testa alta, in un clima di grande giustizia innanzitutto interiore: questo è il nucleo su cui è stato fondato e il motivo per cui rivolge a tutti, in Europa". (il Resto del Carlino)

Per molti anni, il Pd e la sinistra italiana hanno meccanicamente e furbescamente applicato al Giorno della Memoria uno schema analogo a quello – collaudatissimo – delle conferenze all’estero di Yasser Arafat. (Liberoquotidiano.it)

"Crediamo che in questo ottantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau, si debba guardare al tragico presente nel ricordare l’orrore della Shoah – scrivono –. Sul tema della Giornata della Memoria riceviamo e pubblichiamo questo intervento a cura del Centro "don Lorenzo Milani" di Pistoia, a firma di Mauro Matteucci e Anna Melan. (LA NAZIONE)

Una guerra che ha portato – finora – alla morte di oltre 45 mila palestinesi, il 70 per cento di loro sono donne, bambini e anziani. Perché anche quest’anno – come e forse ancora di più che lo scorso – sullo sfondo della Giornata della Memoria si staglia l’ombra della guerra a Gaza. (RSI Radiotelevisione svizzera)