Trap, la recensione del film di M. Night Shyamalan

Trap, la recensione del film di Shyamalan Il twist, questa volta, è proprio la sua assenza, ma Shyamalan dimostra di essere un regista con tanti assi nella manica. La recensione di Trap A prescindere da quello che potrà essere il successo al botteghino di Trap, l’ultima fatica di M. Night Shyamalan rappresenta sicuramente un possibile punto di svolta per la sua carriera di regista. Se infatti la cifra stilistica di tutti i suoi lungometraggi risiedeva nel famigerato twist (tanto da venir ribattezzato come Shyamalan Twist), in Trap il regista di origine indiana decide di cambiare registro, scoprendo le carte fin dallo stesso trailer, che non solo mostra l’assassino, ma anche l’intera trappola messa in piedi per catturarlo. (Gamesurf)

Ne parlano anche altre testate

Uscito nelle sale italiane lo scorso mercoledì, Trap è l'ultimo film di M. Night Shyamalan, regista indiano celebre per i suoi thriller che con questa pellicola riporta al cinema, da protagonista, l'indimenticato Josh Hartnett. (Io Donna)

Il papà, invece, è una specie di Ted Bundy ovvero un serial killer psicopatico detto The Butcher (Il macellaio) che riduce a brandelli le sue povere vittime. Non è uno spoiler ma l'innesco del congegno dell'ultimo film di Manoj Night Shyamalan, Trap , perché l'attività omicida del genitore viene (quasi) subito svelata. (cinematografo.it)

Un padre e la figlia adolescente assistono ad un concerto pop ma ben presto si rendono conto di essere al centro di un’oscura e sinistra vicenda. Scritto e diretto da M. (ilmessaggero.it)

Trap | Recensione Cinema

Dall’accettazione della morte (ricordate il mitico finale del film con Bruce Willis e Haley Joel Osment?)... (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)

A prima vista, il personaggio di Cooper, sembra un tipo molto tranquillo e affidabile: in qualità di vigile del fuoco, si impegna ad aiutare gli altri, mostra comprensione nei confronti di chiunque lavori anche martoriato dallo stress e vuole bene alla figlia Riley (interpretata da Ariel Donoghue) più di ogni altra persona al mondo. (GQ Italia)

In senso stretto, quello di Shyamalan è un prodotto che si può anche difficilmente definire un thriller, giacché di fatto lo è solo nelle premesse, per poi diventare un complesso e strutturato discorso sulle maschere che assumiamo per sopravvivere nel mondo odierno. (The Games Machine)