Attacchi alle basi Unifil in Libano, 34 Paesi chiedono la protezione dei caschi blu

Guerra in Medio Oriente La dichiarazione è stata presentata dalla Polonia dopo che cinque militari della missione sono stati feriti. Intanto proseguono i raid Proteggere i 'caschi blu' di Unifil. È quanto chiedono in una dichiarazione congiunta 34 Paesi che contribuiscono alla missione dell'Onu nel sud del Libano, fra cui l'Italia. La dichiarazione è stata presentata dalla Polonia dopo che cinque militari della missione sono stati feriti. (LaC news24)

Su altri giornali

Baabda, 12 ott. (il Dolomiti)

Lo riferisce in una nota Palazzo Chigi, sottolineando che la premier ha ribadito “l’inaccettabilità che UNIFIL sia stata attaccata dalle forze armate israeliane, ricordando come la Missione agisca su mandato del Consiglio di Sicurezza per contribuire alla stabilità regionale”. (Agenzia askanews)

Nethanyahu non arretra di un centimetro: le aggressioni dell’Idf ai caschi blu dell’Onu in Libano continuano. Per evitare ulteriori incidenti, il premier israeliano ha chiesto al segretario generale dell’Onu Guterres di “rimuovere l’Unifil dalle roccaforti e dalle aree di combattimento di Hezbollah in Libano”. (Virgilio Notizie)

Israele continua a bombardare il Libano. La Croce Rossa denuncia: “Feriti i soccorritori”. Unifil, 40 nazioni condannano gli attacchi

Secondo il ministero della Sanità libanese sono almeno 15 le persone uccise dai bombardamenti in tre villaggi a nord e a sud di Beirut (Il Fatto Quotidiano)

La Croce Rossa ha denunciato che i suoi paramedici sono rimasti feriti durante operazioni di soccorso. Una nota spiega: "Mentre la squadra era alla ricerca di vittime da soccorrere, la casa è stata colpita per la seconda volta, ferendo i soccorritori e causando danni a due ambulanze''. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Andare o restare? Ridurre il contingente militare o modificare gli obiettivi della missione? Battere in ritirata o limitarsi a trasferire i soldati altrove? L’unica certezza è che, a oggi, non ci sono risposte, e che quelle risposte l’Italia dovrà necessariamente trovarle da sola, visto il vuoto di potere (americano) e l’assenza di una guida (europea) che possano aiutarci a uscire onorevolmente da un incubo chiamato Libano (QUOTIDIANO NAZIONALE)