A Bergamo e provincia i saldi di luglio non hanno aiutato il settore moda: -10% sul 2023

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Prima Bergamo ECONOMIA

Una situazione preoccupante quella del settore moda e abbigliamento nel nostro Paese: il primo semestre dell'anno non è andato bene, i saldi del mese scorso hanno contribuito poco e, come se non bastasse, nella nostra provincia il quadro è anche peggiore. Proprio per questo, l'argomento sarà oggetto di una riunione oggi (martedì 6 agosto) con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (Prima Bergamo)

Ne parlano anche altri giornali

I saldi estivi 2024 non sono andati benissimo a Padova. Flette l’interesse dei padovani: il 55% ha previsto di acquistare almeno un capo contro il 61% del 2023; e diminuisce del 6,5% il giro d’affari, stimato alla vigilia dei saldi in 32 milioni di euro e, a circa un mese dall’inizio degli sconti, ipotizzato a non più di 30 milioni. (Il Mattino di Padova)

Il risultato è un bilancio a tinte scure, tanto per le vendite tradizionali quanto per i saldi stagionali. «A livello nazionale — spiega il presidente di Confcommercio Carlo Massoletti — i saldi stanno andando a macchia di leopardo ma generalmente male. (Corriere della Sera)

A lanciare l'allarme è la Federazione moda Italia-Confcommercio: -4,6% la flessione media nel primo semestre del 2024, -8,1% la perdita di luglio rispetto allo stesso periodo del 2023. I saldi di luglio non hanno frenato il calo delle vendite nel comparto moda (abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile casa e articoli sportivi). (Tuttosport)

Secondo i dati di Federazione Moda Italia-Confcommercio, a seguito del monitoraggio effettuato sulle imprese associate, le vendite di prodotti di moda (abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile casa e articoli sportivi) hanno registrato un calo medio del 4,6% nel I semestre 2024 e neppure i saldi di luglio sono riusciti a invertire il trend dei consumi, con una perdita media in valore dell’8,1% sullo stesso periodo di luglio del 2023. (LA STAMPA Finanza)

Giulio Felloni (ph Imagoeconomica) (Milano Finanza)

Innanzitutto per assicurare loro la rimodulazione dei prestiti bancari, da parte di Sace, Simest e Medio Credito, così da dare respiro alle imprese del settore della moda. Una sorta di moratoria per affrontare meglio questa crisi". (La Gazzetta del Mezzogiorno)