Ramy Elgaml, cosa mostrano i video della morte: la corsa contromano, la frenata, il casco sparito e i mezzi vicinissimi

Lo scooterone scende da via Ripamonti a tutta velocità. È tallonato da una pattuglia del Radiomobile dei carabinieri, che scarta a sinistra per evitare un’auto. Entrambi i mezzi arrivano all’angolo con via Quaranta viaggiando nella corsia di sinistra, in contromano. Là, il Tmax — guidato da un 22enne tunisino, senza patente, con il 19enne egiziano Ramy Elgaml seduto dietro — accelera, e gira a sinistra. (Corriere Milano)

Ne parlano anche altri giornali

Chi era in casa, nel quartiere Corvetto, li ha sentiti forti e chiari. La periferia sud est milanese reagisce all'uccisione di Ramy Elgalm con una guerriglia urbana. (ilmessaggero.it)

Ancora tensione nella notte al Corvetto, periferia sud di Milano. Polizia e carabinieri hanno disperso con i lacrimogeni i ragazzi che avevano costruito una rudimentale barricata. (TGR Lombardia)

Si sono ritrovati in centinaia nel tardo pomeriggio di ieri – prima con fiori e messaggi di cordoglio, poi con striscioni e fumogeni man mano che la rabbia montava – all’angolo fra via Ripamonti e via Quaranta: tutti chiedevano a gran voce “verità per Ramy”, il 19enne egiziano morto nelle prime ore di ieri mattina al Policlinico dopo essere caduto dallo scooter su cui lui e un amico tunisino di 2… (La Repubblica)

Notte di alta tensione al Corvetto, Fsp Polizia: “Nessuna protesta, ma una guerriglia organizzata”

Intorno all’una di notte di lunedì 25 novembre un gruppo di amici della vittima ha dato vita a una manifestazione improvvisata di protesta tra via dei Cinquecento e via dei Panigarola. (Corriere Milano)

Anche nel pomeriggio di lunedì, un gruppetto di persone - una ventina - ha dato il via ad alcune proteste. La polvere ha annebbiato per una decina di minuti la strada, dove sono state lanciate anche delle bottiglie. (MilanoToday.it)

– “Nessuna protesta, nessuna nobile ricerca di risposte, quella di stanotte a Milano nel quartiere Corvetto è stata una guerriglia, che era stata organizzata nei tempi e nei modi, con tanto di auto posizionate ad hoc per impedire l’intervento delle forze dell’ordine e l’uso di bombe ed altri artifizi, pietre, incendi e quant’altro ed era finalizzata a devastare e aggredire, per affermare una presunta superiorità sulle leggi, sullo Stato, su ogni regola civile". (IL GIORNO)