Neubuaer: "Stiamo dando tutto quello che possiamo". La giustizia climatica, dentro e fuori le sale dei negoziati, a Cop29

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il Dolomiti INTERNO

Un ritornello che si sente durante tutta la Cop (e durante tutte le cop) è questo: “Il nostro paese ha contribuito in maniera minima alle emissioni di gas clima-alteranti, eppure ne sta pagando le conseguenze maggiori”. Questa è una classica frase di condanna che si sente pronunciare dai rappresentanti di paesi del sud globale o da paesi che fanno parte dei piccoli stati insulari, che effettivamente non solo non hanno contribuito in modo sostanziale alle emissioni, non solo sono colpiti da conseguenze dell’aumento delle temperature molto più violente (come gli uragani o l’innalzamento del livello del mare) ma sono anche anche i meno equipaggiati per affrontarle. (il Dolomiti)

Se ne è parlato anche su altre testate

In un’era in cui le alleanze e le rivalità globali si spostano a velocità senza precedenti, l’occidente sembra aver perso di vista le vere minacce all’ordine internazionale, sempre che tale ordine sia veramente desiderabile o realizzabile. (Notizie Geopolitiche)

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A una settimana dall’avvio della Cop29, si può già tracciare un bilancio? Diciamo che la rotta è intrapresa e, a meno di improbabili rovesciamenti dell’ultimo minuto, potremmo ricordare la Cop di Baku come quella che sancisce l’arretramento della diplomazia climatica, la vittoria netta delle aziende fossili e il trionfo dell’ipocrisia a livello globale. (EconomiaCircolare.com)

"Il fallimento non è un'opzione. Un risultato positivo della COP29 è ancora a portata di mano, ma richiederà leadership e compromessi da parte dei Paesi del G20", ha detto. (ilmessaggero.it)

I MOVIMENTI per il clima e la giustizia sociale sono arrivati a questo vertice sfiancati. (il manifesto)

A una settimana dall’avvio della Cop29, si può già tracciare un bilancio? Diciamo che la rotta è intrapresa e, a meno di improbabili rovesciamenti dell’ultimo minuto, potremmo ricordare la Cop di Baku come quella che sancisce l’arretramento della diplomazia climatica, la vittoria netta delle aziende fossili e il trionfo dell’ipocrisia a livello globale. (EconomiaCircolare.com)