Hacker arrestato, spiava la procura di Firenze. Aveva la password di 21 magistrati su 25

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LA NAZIONE INTERNO

– Era in possesso di ben 46 password di altrettanti magistrati inquirenti, tra cui anche quelle dei procuratori di Firenze. La circostanza emerge dagli approfondimenti investigativi eseguiti dalla procura di Napoli sulle informazioni acquisite e analizzate dagli inquirenti nell’ambito dell’indagine sulle incursioni dell’hacker siciliano 24enne Carmelo Miano, arrestato tra l’altro con l’accusa di avere violato i server del ministero della Giustizia. (LA NAZIONE)

Su altre testate

Per la procura di Napoli, il giovane programmatore informatico Carmelo Miano deve rimanere in carcere. Gela. (quotidianodigela.it)

Il 24enne siciliano Carmelo Miano, arrestato lo scorso ottobre, ha tentato di accedere alle email di diversi magistrati, tra cui il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, procuratore di Napoli, è tra i magistrati presi di mira dall’hacker Carmelo Miano, un ingegnere informatico siciliano di 24 anni, arrestato il 1° ottobre a Roma. (Telemia)

Carmelo Miano, il ventitreenne hacker siciliano arrestato a inizio mese, non si sarebbe limitato a «bucare» e spiare le mail di aggiunti e sostituti. Dritto al cuore dell’ufficio inquirente napoletano. (Corriere della Sera)

Sistemi violati, confermato il carcere per l'hacker

Il tribunale del Riesame di Napoli ha confermato la misura cautelare nei confronti dell‘hacker siciliano 24enne Carmelo Miano, arrestato lo scorso 2 ottobre a Roma nell’ambito di una indagine della Polizia Postale coordinata dai magistrati del pool cybercrime della Procura di Napoli. (anteprima24.it)

Carmelo Miano, l’hacker che è riuscito a entrare nelle procure di mezza Italia e dentro il ministero di Giustizia, assistito dal suo avvocato, Gioacchino Genchi, è di fronte al gip di Napoli per il suo interrogatorio di garanzia, al quale sono … (Il Fatto Quotidiano)

Il tribunale del Riesame ha confermato l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Napoli Enrico Campoli ed eseguita dalla Polizia Postale nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla Procura partenopea (procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, sostituti Claudio Orario Onorati e Mariasofia Cozza). (ROMA on line)