Inchiesta dati trafugati, scovato l'archivio dell'ex superpoliziotto Carmine Gallo: sequestrato il server top secret in Lituania
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«La Guardia di finanza cosa mi chiederà se viene qua a rompermi le scatole? Una copia del server italiano, una copia del server nel Regno Unito e una copia del server in Lituania. Noi poi gli diciamo che è un peccato che non lo troviamo, e nessuno andrà in Lituania a vedere...». Errore: la previsione di Samuele Calamucci (il più bravo dei tecnici informatici dell’agenzia Equalize) in una intercettazione del 4 novembre 2022 con Enrico Pazzali (il presidente di Fondazione Fiera Milano che possiede al 95% l’agenzia amministrata dall’ex superpoliziotto e socio al 5% Carmine Gallo) si rivela sbagliata ora che la Procura di Milano ha individuato ed è riuscita a fare sequestrare in Lituania il server di Equalize, più «vero» di quello italiano, probabilmente già ripulito nel timore di indagini («Carmine è a rischio perquisizione, quindi noi non dobbiamo lasciare qua nessun materiale estraneo»). (Corriere Milano)
Su altri giornali
La Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha portato alla luce una vasta rete di spionaggio che coinvolge ex membri delle forze dell’ordine, tecnici informatici e hacker, sospettati di aver venduto informazioni personali di alto valore estratte illecitamente da banche dati strategiche italiane. (Famiglia Cristiana)
Un vivaio di “ragazzi” pescati anche nell’ambiente delle università, in particolare tra cervelli che hanno lasciato l’Italia e sono finiti a lavorare nel Regno Unito. (IL GIORNO)
Potrebbe esserci anche una regia pugliese dietro un pezzo del sistema di dossieraggio scoperto dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano. (La Repubblica)
Gli spioni, i clienti degli spioni e gli spiati. Anche i numeri emersi finora danno l’idea: 52.811 estrazioni illecite di informazioni dal database Sdi riservato alle Forze dell’ordine, 108.805 atti amministrativi e giudiziari immagazzinati dalla società di investigazioni Equalize, oltre 800mila persone spiate. (Corriere Milano)
Leggi tutta la notizia (Virgilio)
C’è anche Pierfrancesco Barletta (nella foto), ex membro del cda di Leonardo e attuale vice presidente di Sea, tra glì indagati nell’ambito dell’inchiesta choc milanese contro il network di hacker che avrebbe avuto accesso a numerose banche dati istituzionali. (LA NAZIONE)