I pro Pal occupano la Leonardo: "Complici del massacro a Gaza". Tensione con la polizia

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I pro Pal occupano la Leonardo: "Complici del massacro a Gaza". Tensione con la polizia Daniele Solavaggione (Reporters) «Boicottiamo l’industria della guerra»: i collettivi studenteschi pro Palestina hanno occupato l’ingresso della Leonardo Spa e una parte di essi è riuscita persino a entrare nei locali. Un centinaio di studenti nella sede torinese dell’azienda, tra le leader del settore dell’aerospazio e della Difesa, ha voluto così «denunciarne la complicità con il genocidio in corso a Gaza». (La Stampa)

La notizia riportata su altri media

Il corteo, passato da Porta Palazzo, sosterà di fronte al Comune e terminerà il proprio percorso in piazza Castello. Duemila, invece, i partecipanti secondo la questura. (Corriere della Sera)

Poi i locali occupati sono stati liberati dalla … (Il Fatto Quotidiano)

Chiedono il boicottaggio di Israele e lo definiscono «pericolo mondiale». Sono circa 1500 i manifestanti che oggi pomeriggio sono partiti da piazza Statuto in direzione piazza Castello rispondendo all’appello lanciato dal coordinamento cittadino «Torino per Gaza». (La Stampa)

Gli studenti attivisti della ribattezzata intifada studentesca sono entrati nella sede torinese di Leonardo S.p.A., la principale azienda produttrice di materiale bellico italiana, occupando la struttura di corso Francia, nella periferia della città, per «denunciarne la complicità con il genocidio in corso a Gaza perpetrato dallo Stato illegittimo di Israele ai danni del popolo palestinese». (L'INDIPENDENTE)

«Leonardo assassini». Alcuni esponenti dei centri sociali sventolavano bandiere della Palestina. (ilmessaggero.it)

«Boicottiamo l’industria della guerra». I collettivi studenteschi pro Palestina dalle 11 di mercoledì 13 novembre – per un paio d’ore – hanno occupato l’ingresso della Leonardo Aeronautica. Una delegazione di circa una ventina di attivisti è entrata nei locali della sede di Torino dell’azienda, sventolando bandiere della Palestina per «denunciarne la complicità con il genocidio in corso a Gaza», spiegano. (Milano Finanza)