L’Economist celebra la patina di credibilità che Draghi ha dato a un’Italia che non cambia mai

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Domani INTERNO

Il settimanale britannico riconosce il successo della campagna vaccinale e la rapidità della ripresa, però nel breve editoriale non spende una parola per indicare cambiamenti strutturali del paese.

In mezzo a tanti nani, l’Italia di Mario Draghi giganteggia.

Oggi la situazione si è ribaltata, ma la sostanza meno: l’Italia non sta cambiando, le riforme strutturali non ci sono, i problemi precedenti sempre lì stanno

Questa volta a generare il solito circuito di autocelebrazione è l’Economist, che in un editoriale sceglie l’Italia come “il paese che è migliorato di più”. (Domani)

Su altri media

L'Economist evidenzia che, dai sondaggi opinionistici più recenti, circa tre quarti degli italiani vogliono che Draghi finisca il suo mandato naturalmente nel 2023. This content is created and maintained by a third party, and imported onto this page to help users provide their email addresses. (Elle Decor)

Il tasso di crescita si è così collocato quasi sempre al di sotto della media europea. Non c’è dubbio quindi che la grande recessione abbia avviato uno sforzo di correzione delle nostre strategie di sviluppo (La rivista il Mulino)

Italia Paese dell’anno, perchè. “Con Mario Draghi, ha acquisito un primo ministro competente, rispettato internazionalmente. Italia Paese dell’anno 2021 grazie a Mario Draghi. (Imola Oggi)

Von der Leyen: “Pil Italia tornerà a livelli pre-crisi”. "Il Pil italiano ritornerà ai livelli pre-crisi già entro la metà del prossimo anno", sostiene von der Leyen. “Gli ordinativi sono in crescita e le imprese sono alla ricerca di personale. (Valledaostaglocal.it)

L’Italia «ha acquisito un primo ministro competente e rispettato internazionalmente», scelto da una maggioranza ampia che è andata oltre le differenze politiche nel nome delle riforme. Per l’Economist l’Italia ha lavorato sul suo difetto peggiore: la «weak governance», il sistema di governo debole «che ha fatto sì che l’Italia fosse nel 2019 più povera che nel Duemila». (Vanity Fair Italia)

L’Economist ha incoronato l’Italia paese dell’anno ma, spiace dirlo, invece che stappare champagne, l’unica bevanda che si tracanna nella redazione del settimanale britannico, dovremmo toccare ferro (o altro, ma occhio al #MeToo). (Tempi.it)