Naufragio al largo di Roccella, Strati: “tragedia che deve far riflettere”

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“L’ennesima tragedia nei nostri mari, un mare di morte , quella di oggi a 120 miglia da Roccella Jonica, deve far riflettere le coscienze , non si può assistere inermi, muti, indifferenti a questo ennesimo affondamento di barconi”. E’ quanto afferma Pino Strati, Presidente Associazione Incontriamoci Sempre ODV. “Tanti i dispersi ,si parla di oltre sessanta tra uomini, donne e tanti bambini, fratelli che scappano da guerre e fame ; no , non si può assistere a queste immani tragedie. (StrettoWeb)

Su altre testate

Ancora morti nel Mediterraneo. A un anno di distanza dalla strage di Cutro e da quella al largo di Pilo, in Grecia, 66 migranti, di cui 26 bambini, risultano dispersi in un naufragio a 110 miglia dalle coste della Calabria. (La Stampa)

Al molo del porto, dove è avvenuta l'operazione, anche il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino, che ha continuato a ripetere: "È uno strazio, è uno strazio!". Sono tutti uomini, dai 18 ai 30 anni, dai tratti somatici riconducibili al Bangladesh o Pakistan. (Gazzetta di Parma)

Sono almeno 66 le persone disperse, tra cui 26 bambini, «anche di pochi mesi». Lo riferisce Shakila Mohammadi, mediatrice culturale di Medici senza frontiere, presente a Roccella Ionica dove sono sbarcati i pochi superstiti della tragedia. (L'Unione Sarda.it)

ROCCELLA JONICA (RC) – “Ho parlato con un ragazzo che ha perso la sua fidanzata”. Il racconto si riferisce al nuovo dramma dei migranti dispersi a causa del ribaltamento di una barca a vela, a circa cento miglia dalla costa della Calabria. (Tempo Stretto)

Quelle che stiamo vivendo sono ore di grande angoscia per tutta la regione. "La notizia dei migranti, sembra siano tra le 50 e le 60 persone, dispersi a causa del ribaltamento della barca sulla quale viaggiavano, a circa cento miglia a largo della costa calabrese, è un pugno nello stomaco. (Il Messaggero Veneto)

I superstiti, assistiti a Roccella Jonica, hanno raccontato con un filo di voce l’orrore vissuto in mare. Alcuni fanno fatica a camminare e anche solo a tenere gli occhi aperti. (La Stampa)