Han Kang va in scena. Il testo premiato col Nobel diventa voce con Deflorian

Ci sarà un premio Nobel in scena all’Arena del Sole di Bologna. O meglio un suo testo. Sarà di Han Kang, a cui proprio l’altro giorno, prima rappresentante del proprio Paese a vincere un Nobel per la Letteratura, è stato assegnato il prestigioso riconoscimento "per l’intensa prosa poetica che espone la fragilità della vita umana". Kang ha scritto nel 2016 il romanzo ‘La vegetariana’, da cui Daria Deflorian e Francesca Marciano hanno tratto un allestimento teatrale: è la storia di una donna che decide di smettere di mangiare carne in una società che non approva una simile scelta. (il Resto del Carlino)

Su altre fonti

COREA DEL SUD – È un momento pieno di significato e di soddisfazioni per la scrittrice sudcoreana Han Kang che, negli scorsi giorni, ha vinto il premio Nobel per la letteratura 2024. Proprio questo autunno, uno dei capolavori della scrittrice, verrà messo in scena in Italia. (Quotidiano di Sicilia)

La scrittrice sudcoreana Han Kang ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura 2024. L’Accademia di Svezia l’ha premiata per la sua “intensa prosa poetica che affronta traumi storici ed espone la fragilità della vita umana”. (Orgoglionerd)

«Nella sua opera», si legge nella motivazione dell'Accademia reale svedese, «Han Kang affronta traumi storici e insiemi invisibili di regole e, in ciascuna delle sue opere, espone la fragilità della vita umana. (il Giornale)

Han Kang: tra violenza, donne e guerra le opere del Nobel per la letteratura ‘24

È un libro che tutte le persone interessate al cibo dovrebbero leggere? È un libro che tutte le persone dovrebbero leggere, innanzitutto, perché è molto bello. Il romanzo più noto di Han Kang, quello con cui è diventata famosa, si chiama La vegetariana. (Dissapore)

Nelle classifiche dei bestseller occupa dal primo al nono posto. E i siti hanno smesso di funzionare per vari minuti. In Corea del Sud è Han Kang mania (Open)

Le eroine dell’autrice premiata da Stoccolma si spingono allo stremo, a piccoli passi. Senza accorgerci ci trascinano in terre incognite Di MAURO COVACICH (Corriere della Sera)