Tajani: “Valditara sui femminicidi? Io ho il mio linguaggio, altri hanno il loro”

“Io ho il mio linguaggio, altri hanno il loro linguaggio”. A margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università San Raffaele a Milano, il vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, si smarca dalle parole del ministro Giuseppe Valditara sui femminicidi. “Sono cose di dieci giorni fa” dice Tajani ai cronisti. Eppure di giorni non ne sono passati neanche tre. “Sui femminicidi il governo sta lavorando seriamente – conclude Tajani – e credo che ci sarà anche un testo unico utilizzando il lavoro della commissione bicamerale”. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

“Il contesto era sbagliato, il luogo, il momento non erano adatti. (Il Fatto Quotidiano)

Violenza contro le donne, Gino Cecchettin sulle parole di Valditara: "Propaganda non serve, violenza va condannata senza distinzioni" 20 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Su Startmag Maurizio Sacconi scrive: «La qualità dell’immigrazione non è più solo riferita alla integrazione nel mercato del lavoro di accoglienza. Ancor più rilevante è diventato il criterio della sicurezza, ovvero della prevenzione di flussi migratori ostili alla cultura e alla politica occidentali, specie in Medio Oriente. (Tempi.it)

Scritte contro Valditara al Ministero dell'Istruzione dopo le frasi sul patriarcato: Giorgia Meloni lo difende

– “Filippo ha avuto un'escalation nel suo modo di comportarsi. Con queste parole Gino Cecchettin continua la sua battaglia per fare giustizia a Giulia e per porre fine al fenomeno dei femmincidi, questa volta alla presentazione della campagna ministeriale ‘#nessunascusa’ all’Università Luiss di Roma. (il Resto del Carlino)

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha immediatamente preso le difese del ministro. Messaggi come “104 morti di Stato, non è l’immigrazione ma la vostra educazione” e “Valditara fai schifo, non può patriarcare per sempre, dimettiti” sono stati accompagnati da simboli anarchici e dalla stella a cinque punte. (Virgilio Notizie)

«Quando parlavo con Giulia, premevo affinché chiudesse anche il rapporto di amicizia, ma lei mi diceva: “Papà, Filippo non farebbe male a nessuno”». Inizia così il racconto di Gino Cecchettin, durante la presentazione della campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne #nessunascusa alla Luiss di Roma. (Open)