Ue contro Elon Musk: «X viola la legge sui servizi digitali», rischia sanzione fino al 6% del fatturato

Il social network X, di proprietà di Elon Musk, viola il Digital Services Act, la legge Ue sui servizi digital. Secondo il parere preliminare della Commissione europea, che nei mesi scorso aveva aperto un’indagine sull’ex Twitter, la prima violazione ha a che fare con la gestione delle «spunte blu», la seconda con la mancata trasparenza in materia di pubblicità e la terza con il negato accesso ai dati pubblici. (Corriere della Sera)

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Alcune delle nuove funzioni introdotte dall'imprenditore di origini sudafricane hanno attirato l'attenzione della Commissione europea. Violerebbero infatti la nuova legge sui servizi digitali, il Dsa, che limita il potere della grandi aziende tech nei confronti dei consumatori e delle realtà più piccole. (QuiFinanza)

(Adnkronos) – (CremonaOggi)

L’Europa ha ora in Elon Musk un nuovo antagonista. Il padrone di X ha scritto sulla sua stessa piattaforma che, secondo lui, il Digital Service Act altro non è che disinformazione, «una macchina di propaganda», attaccando in pratica lo strumento europeo di controllo sulla correttezza nell’operare da parte delle piattaforme digitali. (La Stampa)

La denuncia di Musk: “C’è un accordo segreto illegale per censurarmi”

Secondo Musk, la Commissione avrebbe offerto a X un "accordo segreto illegale" per censurare contenuti sulla piattaforma in cambio di un'esenzione dalle sanzioni relative alle possibile violazioni del DSA. (DDay.it)

Al centro del dibattito è il social network X, raggiunto da numerosi addebiti da parte di Bruxelles, con la violazione della legge sui servizi digitali (DSA) in settori legati ai dark pattern, alla trasparenza della pubblicità e all’accesso ai dati per i ricercatori. (Nicola Porro)

Le accuse emergono dopo che la Commissione Europea ha accusato X di violare le norme stabilite dal DSA e ha minacciato multe. In base ai risultati dell’indagine aperta verso X, la piattaforma non rispetterebbe la legge sui servizi digitali, in particolare per quanto riguarda «la trasparenza, utilizzando modelli oscuri e quindi fuorviando gli utenti», ha precisato Margrethe Vestager, commissaria Ue alla Concorrenza. (Open)