ANFIA lancia l'allarme e denuncia: tagliati 4,6 miliardi di euro al Fondo Automotive

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HDmotori ECONOMIA

Ricordiamo che questo strumento era stato istituito nel 2022 con l'obiettivo di rilanciare la politica industriale del comparto automotive, mettendo sul piatto 8,7 miliardi di euro fino al 2030. Non è la prima volta che sono stati effettuati tagli. Con il Decreto Coesione, per esempio, era infatti stati tolti 250 milioni di euro del fondo valevole per il 2025. Adesso, però, stando a quanto denuncia l'associazione, starebbe arrivando una nuova sforbiciata. (HDmotori)

Su altre testate

La capogruppo Pd: «Sono andata a Bruxelles per spingere in tal senso e stiamo lavorando su più fronti per sensibilizzare il Governo ad un cambio di rotta per salvare un settore da sempre strategico per l’Italia» (Il Quotidiano del Molse)

Perché? Prevede tagli lineari per diversi miliardi di euro alle misure di sostegno al rinnovo del parco delle vetture e dei veicoli commerciali, senza includere nel contempo misure alternative. L presidente di Federauto (concessionarie auto), Massimo Artusi, lancia l’allarme: il disegno legge Bilancio 2025 sembra assumere un connotato penalizzante per l’intero comparto dell’automotive. (Motorisumotori.it)

La crisi del settore auto era annunciata. E richiede una risposta a livello europeo. (Primonumero)

Il club nerazzurro ha riguadagnato moltissima popolarità e (Spazio Inter)

Il commento di Unrae. La notizia, sottolinea l’associazione di categoria, “è arrivata senza alcuna interlocuzione preventiva con gli stakeholder di riferimento”. (Quattroruote)

È quanto ha denunciato Anfia (l’Associazione nazionale filiera industria automobilistica) per la quale «il taglio previsto dal Disegno di Legge di Bilancio alle già scarse risorse stanziate nel 2020 è un inaccettabile fulmine a ciel sereno che contraddice in modo clamoroso l’importante attività che il governo sta svolgendo in Europa a favore del settore per migliorare la regolamentazione, e annulla mesi di intenso lavoro del Tavolo Sviluppo Automotive, che hanno portato Anfia, parti sociali e Regioni a proporre al governo un piano d’azione per supportare la filiera». (Nordest Economia)