I soldi falsi, la vergogna davanti agli amici e la “reputazione da salvare”: ecco perché il 17enne di Garzeno ha ucciso Montini

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Ponte sullo Stretto

Garzeno (Como) – Dopo quattro giorni di silenzio, durante i quali ha cercato prima di negare, per poi chiudersi nel mutismo, ieri mattina il diciassettenne ha ammesso di aver rapinato e ucciso Candido Montini, titolare di un negozio di alimentari ed ex vicesindaco di Garzeno (Como), trovato morto il 26 settembre scorso. Così il giudice per le indagini preliminari del Tribunale dei Minori di Milano Irina Alice Grossi, ha convalidato il fermo per omicidio volontario e rapina, e sottoposto l’adolescente (parente alla lontana della vittima) alla misura cautelare in carcere, al Beccaria. (IL GIORNO)

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Fino ad oggi i l giovane si era avvalso della facoltà di non rispondere ma nelle ultime ora ha, invece, ammesso le sue responsabilità per la rapina e l'omicidio di Candido Montini. Il giovane, tra l'altro, parente alla lontana della vittima, era stato fermato, dopo quasi un mese di indagini, dal momento che le sue tracce biologiche erano state ritrovate sull'arma del delitto, un coltello da cucina (Sky Tg24 )

Quelli di chi non vuole credere e quelli di chi spera che le cose non siano andate davvero così. Costringe ad ammettere che tutta quella violenza si è consumata nello spazio di pochi metri, quelli che separano la casa di un pensionato di 76 anni, vedovo e attento alla piccola comunità in cui viveva, e quella di un ragazzo di 17 anni che dopo averlo ripetutamente accoltellato, ha impiegato pochi attimi per sparire nelle viette pedonali e deserte e mettersi al sicuro nella sua stanza. (IL GIORNO)

La scelta di confessare, su consiglio degli avvocati, è stata fatta in occasione dell’udienza di convalida del fermo per omicidio aggravato dalla crudeltà e rapina pluriaggravata. (Liberoquotidiano.it)

Omicidio Garzeno, perché il 17enne ha ucciso Candido Montini: la lite per 300 euro falsi e la reputazione in paese

Omicidio di Candido Montini a Garzeno in provincia di Como. Il 17enne fermato oggi, venerdì 25 ottobre, ha confessato di averlo ucciso e ha ammesso anche la rapina. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Milano Irina Alice Grossi ne ha convalidato il fermo. (Adnkronos)

Nell’ovvietà dell’attesa, cadendo stamane l’interrogatorio di convalida del fermo, si parla di «giorno della verità» per il 17enne in cella con l’accusa d’aver assassinato il compaesano Candido Montini, il 24 settembre, nella casa dell’anziano, di anni 76, gestore dell’unico alimentari a Catasco, frazione di Garzeno, nella zona dell’alto lago di Como, sopra Dongo (in questo articolo gli aggiornamenti: il ragazzo ha confessato). (Corriere Milano)

Il giorni prima l’ex vicesindaco si era rifiutato di cambiare 300 euro falsi al ragazzo. (Fanpage.it)