Tragedia Furrer, è morta la ciclista 18enne caduta ai Mondiali juniores di Zurigo

La notizia più brutta arriva alle 14.50 di venerdì 27 settembre in un comunicato ufficiale dell’Uci, l’Unione Ciclistica Internazionale, dove c’è una foto di Muriel Furrer in bianco e nero. La 18enne ciclista junior svizzera è morta oggi all’ospedale universitario di Zurigo, dove era stata ricoverata ieri in seguito a una caduta durante la prova femminile in linea dedicata alla sua categoria nell’ambito dei Mondiali di ciclismo e di paraciclismo che si stanno svolgendo a Zurigo. (La Gazzetta dello Sport)

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ROMA (ITALPRESS) – “E’ con grande tristezza che l’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) e il Comitato Organizzatore dei Campionati del Mondo di Ciclismo su Strada e di Paraciclismo su Strada di Zurigo (Svizzera) hanno appreso della tragica notizia della morte della giovane ciclista svizzera Muriel Furrer”. (Quotidiano del Sud)

E in questo gioco terribile con il destino, il movimento delle due ruote piange ancora una volta un ciclista svizzero, in questo caso una ciclista. A poco più di un anno dalla tragica fine di Gino Mader, il ciclismo rossocrociato perde Muriel Furrer, diciotto anni appena. (il Giornale)

"È con grande tristezza che l'Unione Ciclistica Internazionale (Uci) e il comitato organizzatore dei campionati del mondo di Zurigo hanno appreso oggi la tragica notizia della morte della giovane ciclista svizzera Muriel Furrer", lo ha fatto sapre l'Uci, la federcicismo mondiale. (YouTG.net)

L'amore per la natura, lo sci di fondo e la bicicletta: chi era Muriel Furrer

Sollevare polemiche non riporterà indietro Muriel Furrer, morta tragicamente dopo un incidente in bicicletta e ore di lotta in ospedale. Farlo, però, potrebbe aiutare a evitare che casi simili si ripetano. (Eurosport IT)

Ma è davvero andata così? Ma davvero Muriel Furrer, 18 anni compiuti soltanto da due mesi, è rimasta esanime e senza ricevere soccorsi tempestivi in un boschetto della discesa di Küsnacht, alle porte di Zurigo, lungo il tracciato della più importante corsa ciclistica planetaria, il campionato del mondo, senza che nessuno si accorgesse che la ragazzina svizzera, morta ieri all’ora di pranzo dopo 18 ore di agonia, non faceva più parte del gruppo della corsa juniores? È possibile che nessun giudice, motociclista o volontario sul percorso abbia visto la sua rovinosa caduta lungo una discesa ripida e a tratti pericolosa dove nei giorni scorsi c’erano già stati incidenti? E se qualcuno si fosse accorto di lei e se l’elicottero non fosse atterrato dopo quasi due ore, come dicono gli abitanti del posto, e come confermerebbe un video pubblicato dal sito elvetico Blick, la sua giovanissima vita si sarebbe potuta salvare? In una dolente quanto inutile conferenza stampa convocata ieri sera, organizzatori e Unione Ciclistica Internazionale hanno ammesso di non avere informazioni sulla dinamica dell’incidente (pare che Muriel fosse in coda ad altre due atlete che però non si sono accorte di nulla) ma hanno invocato un’approfondita istruttoria sui soccorsi (sta indagando la gendarmeria) che di certo non sono stati tempestivi ma per colpa di chi non è dato a sapersi. (Corriere della Sera)

Anche in chi non l’aveva conosciuta, la diciottenne elvetica ha lasciato l’impressione di essere perdutamente innamorata della vita e della bicicletta. Lo conferma un video che è circolato parecchio ieri, preso dai suoi social: Muriel pedala sullo Stelvio, una delle salite più famose al mondo, e dice: "Questa vita, su questa Terra, proprio qui. (La Gazzetta dello Sport)