Lo scrittore Cognetti confessa:: "Sottoposto a due Tso in un anno. Mi hanno legato al letto mani e piedi"

"Mi sono trovato a un certo punto legato al letto mani e piedi, con una siringa in una gamba, è una cosa che non dimenticherò mai": è un Paolo Cognetti irriconoscibile, senza barba e con i capelli tinti di rosso, quello che racconta al Tgr Lombardia di aver subito un Tso. Un’esperienza che il 46enne scrittore milanese, vincitore del Premio Strega nel 2017 con Le otto montagne, aveva condiviso con Repubblica e che, ha confessato ieri alle telecamere della Rai, quest’anno è accaduta due volte, prima a gennaio e poi ora. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri media

La depressione, «restavo nella mia baita a guardare il soffitto, qualcuno provava a trascinarmi fuori, ma non mi importava più di niente, non c’era più amore né per mia madre e mio padre che erano lì ad accudirmi, né per il mio cane Lucky: il mio cuore era inaridito»; i pensieri di suicidio «erano all’ordine del giorno: la corda ce l’ho, la trave ce l’ho, devo capire come salire sulla sedia»; l’alcolismo «per lasciare la compagna con cui stavo da dodici anni c’è voluto tutto il mio coraggio e anche un bel po’ di alcol. (Corriere della Sera)

Il noto scrittore e regista milanese 46enne ha raccontato quanto gli è accaduto durante un’intervista a Repubblica. L'autore del libro 'Le otto montagne' ha raccontato del ricovero nel reparto di psichiatria dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano "per dire pubblicamente che le malattie nervose non devono più essere una vergogna da nascondere e che la risalita comincia accettando chi realmente si è". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il tono della voce è pacato, non manca l’ironia nel racconto dell’esperienza appena vissuta. (il Dolomiti)

Depressione e disturbo bipolare, lo psichiatra Paolo Girardi: «Per i single è peggio, perché i comportamenti anomali non vengono notati da nessuno. Cognetti ha compiuto un gesto importante»

Lo ha detto in una intervista, nella quale ha raccontato di aver subito un TSO, un Trattamento Sanitario Obbligatorio, per una «grave depressione sfociata in una sindrome bipolare con fasi maniacali». Il racconto di Paolo Cognetti è toccante e va dritto al punto: «Le malattie nervose non devono più essere una vergogna da nascondere e la risalita comincia accettando chi realmente si è». (Donna Moderna)

Sono le conseguenze della scrittura. «Se ti aggrappi alle parole le prendi tutte, effetti collaterali compresi» ha scritto in un post su Facebook. (La Repubblica)

Quando si arriva a un Trattamento Sanitario Obbligatorio (Tso)? (Vanity Fair Italia)