Israele, colpita base Unifil e raid su 50 villaggi libanesi. Hezbollah manda in tilt lo scudo aereo con 25 missili al minuto

Per saperne di più:
Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

Il Capo di Stato maggiore dell’esercito israeliano, generale Herzi Halevi, aveva anticipato già venerdì le mosse previste in Libano. «Eliminato l’intero livello di comando, ora si punta alla struttura di comando locale. Siamo determinati a colpire Hezbollah più duramente possibile». E aveva annunciato l’invio di un'altra brigata di riservisti: già ieri la nuova compagine è arrivata sul terreno e «lavorerà intensamente e rapidamente». (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altre testate

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il segretario alla Difesa Lloyd Austin hanno inviato al ministro per gli Affari strategici israeliano Ron Dermer una lettera in cui, nella sostanza, affermano che Israele ha un mese di tempo per migliorare in modo significativo la situazione umanitaria a Gaza. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L'Aeronautica militare israeliana ha colpito ieri circa 175 obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza e in Libano, mentre proseguono gli scontri ravvicinati sul terreno sia in Libano sia nella Striscia: lo ha reso noto l'esercito (Idf) in un comunicato. (Tiscali Notizie)

L'IDF ha diffuso un filmato che mostrerebbe i raid nella zona di Al-Matmura. L'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito nelle ultime 24 ore più di “100 obiettivi militari” appartenenti a Hezbollah nel sud del Libano (ilmessaggero.it)

Così vicine e nessuno le ha notate: armi e tunnel di Hezbollah a venti metri dalle basi Unifil

'Le forze dell'Idf hanno individuato e fatto irruzione in un quartier generale sotterraneo della Forza Radwan' - l'unità operativa speciale di Hezbollah - nel sud del Libano. (Adnkronos)

Secondo Teheran, infatti, ad organizzare il raid sarebbe stato Hezbollah. (leggo.it)

Negli ultimi giorni, le basi dell’Unifil in Libano sono finite più volte sotto attacco da parte dell’esercito israeliano e circa una ventina di caschi blu sono rimasti feriti, generando proteste unanimi da parte della comunità internazionale. (il Giornale)