Il volto triste dell’abbandono rappresentato dal cane Scooby, portato al rifugio perché “troppo fastidioso”. Ma c’è il lieto fine

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La Stampa ESTERI

Se servisse un’immagine per descrivere quello che prova un cane abbandonato in canile sarebbe quella di Scooby. Questo Doberman Pincher di 4 anni se ne sta perennemente rannicchiato, con il muso riverso a terra, tenendo stretta fra le zampe l’unica cosa che gli è rimasta: una coperta. Piange, le sue labbra tremano ed è impossibile non emozionarsi e rimanere in silenzio davanti a questa scena, frutto ancora una volta della cattiveria umana. (La Stampa)

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Quando i bambini esprimono il desiderio di avere un cane, spesso si tratta di una richiesta che proviene dal cuore. E il destino ha risposto al desiderio di Gabi e dei suoi fratelli in un modo inaspettato e commovente, regalando a lei e alla sua famiglia una sorpresa che ha cambiato la loro vita e quella di un cane in difficoltà. (La Stampa)

Al rifugio tutti hanno contribuito a cambiargli completamente l’esistenza: lo hanno nutrito, riempito d’amore, insegnato ad andare al guinzaglio così come ad andare in auto. (La Stampa)