Fermo per omicidio per il gestore della fabbrica clandestina di botti a Ercolano, contestato anche il caporalato

Fermo per omicidio per il gestore della fabbrica clandestina di botti a Ercolano, contestato anche il caporalato
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Il Fatto Quotidiano INTERNO

A otto giorni dall’esplosione del deposito abusivo di fuochi di artificio – con tre ragazzi morti – la procura di Napoli ha disposto il fermo di Pasquale Punzo, 38 anni, l’omicidio volontario plurimo con dolo eventuale in concorso, la detenzione e la fabbricazione di materiale esplodente non convenzionale e anche il reato di caporalato, in concorso. Il provvedimento è stato emesso in relazione al pericolo di fuga dell’indagato che, secondo gli investigatori, anche nella veste di gestore della produzione dei botti illegali, avrebbe accettato il rischio che i ragazzi, suoi dipendenti “in nero”, inesperti, rischiassero la vita maneggiando la cosiddetta polvere flash, miscela altamente instabile nella casa di via Petacca. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Qualche anno fa un regista salernitano, Andrea D'Ambrosio, particolarmente attento all'ambiente e alle comunità locali («Biutiful Cauntri») al sociale e alle aree interne («Di mestiere faccio il paesologo», «Il sentiero dei lupi», «I cilentenari») ha raccontato a suo modo la tragedia di Montesano Sulla Marcellana in «Due euro l'ora», un film violento e disturbante come l'inedito Peppe Servillo nella parte del kapò del lavoro a nero. (Corriere della Sera)

Esplosione Ercolano, Andrea D'Ambrosio: «Ma quali morti bianche, sono morti di Stato. Nel mio film le divise prendono il caffè coi kapò del lavoro nero»