Casi Saluzzo e Burzi, gli avvocati: «Restare umani per essere giusti. La pena inizia nella sofferenza del processo»
La tragedia di Torino, come quella di trent’anni fa di Moroni all’inizio di Tangentopoli, almeno ci insegnino qualcosa davvero.
Morto suicida Angelo Burzi, ex assessore regionale piemontese. “Restare umani per essere giusti.
Se non si capisce questo, si contribuisce a diffondere nei cittadini un senso di sfiducia verso la giustizia.
Quando alcuni rappresentanti della magistratura non capiscono che la pena di un cittadino comincia nella sofferenza che produce il processo, quelle stesse persone stanno togliendo autorevolezza a tutta la giustizia italiana. (ilgazzettino.it)
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Accanto alla moglie Giovanna e ai figli, sono tanti gli esponenti politici presenti, tra cui il governatore Alberto Cirio e l’ex governatore Roberto Cota. (Corriere della Sera)
Me ne vado in eccellente forma psichica, abbastanza traballante in quella fisica, certo che questo mio gesto estremo sia l'unica strada da me ancora percorribile la riduzione e la cessazione futura del danno! Essendo persona preparata e colta non si arrese rispetto alle assoluzioni del primo grado, ma appellandosi a sua volta ottenne la condanna nel successivo appello. (ilGiornale.it)
Una lettera che tutti dovrebbero leggere, una lettera che dimostra come la giustizia, quando non è Giustizia, è letale" La lettera lasciata prima di morire dall'ex consigliere regionale di Forza Italia Angelo Burzi smuove le coscienze del fronte garantista: nel corso di queste ore, molte personalità hanno commentato le parole scolpite in calce dall'esponente politico morto suicida. (ilGiornale.it)
"Alla fine del processo di appello, 14 dicembre u.s., ho totalizzato una condanna a tre anni per peculato svolto continuativamente dal 2008 al 2012. Burzi poche settimane prima era stato condannato a tre anni per peculato all’interno dell’inchiesta per Rimborsoboli. (La Repubblica)
Entrò per la prima volta in Consiglio regionale nel 1995, poi fu rieletto nel 2000, nel 2005 e nel 2010 Essendo persona preparata e colta non si arrese rispetto alle assoluzioni del primo grado, ma appellandosi a sua volta ottenne la condanna nel successivo appello. (Prima Chivasso)
Lo scrive Matteo Renzi su Facebook, pubblicando la lettera che ha lasciato Burzi prima di togliersi la vita, sparandosi alla tempia la notte di Natale. La tragedia di Torino, come quella di trent'anni fa di Moroni all'inizio di Tangentopoli - ha concluso -, almeno ci insegnino qualcosa davvero» (La Stampa)