A Pompei le analisi del DNA riscrivono la storia

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Morti sul lavoro

Nel 79 d.C., l’eruzione del Vesuvio seppellì Pompei e i suoi abitanti, conservando i loro corpi sotto un deposito di lapilli e cenere. Quasi due millenni dopo, una ricerca condotta dall’Università di Firenze, Harvard e il Max Planck Institute di Lipsia, in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei, ha rivelato informazioni inedite sui pompeiani grazie all’analisi del DNA estratto dai calchi in gesso. (Artribune)

Ne parlano anche altri giornali

La famiglia naturale come nucleo primario inoppugnabile della società. Il naturale e speciale rapporto tra madre (naturalmente accudente in quanto donna) e figlio (frutto del suo utero contro il quale mai commetterebbe brutte azioni). (Orticalab)

Le verità nascoste su Pompei Ecco il punto sulla nuova ricerca e le possibili novità che riguardano una delle popolazioni più studiate e leggendarie del passato. (Libero Tecnologia)

Identità e relazioni familiari delle più note vittime di Pompei non coincidono con i ruoli che la moderna interpretazione archeologica aveva assegnato a queste persone, rimaste sepolte dalla cenere della catastrofica eruzione del Vesuvio del 24 ottobre del 79 d. (Focus)

Pompei. Lo studio del Dna rivela chi erano le vittime dell'eruzione del Vesuvio

Sono alcune delle ipotesi sull’identità dei famosi calchi di Pompei, le vittime dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Uno studio, che ha visto coinvolti anche ricercatori italiani, ha analizzato il dna delle ossa intrappolate nei calchi e ha ricavato dei ritratti molto diversi da quelli finora immaginati. (WIRED Italia)

Per secoli è stata considerata una madre, ma adesso si rivela essere un uomo che non ha alcuna relazione di parentela con il bambino che sta cercando di proteggere, famiglie che non sono tali, composte da persone che nel momento della tragedia si sono trovate vicine per puro caso, ma anche stranieri, che cercano di sfuggire come gli altri alla catastrofica eruzione che sta per investirli: sono le storie che vengono ora riscritte grazie al Dna antico estratto per la prima volta da alcuni dei calchi degli abitanti di Pompei, sepolti dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d. (Corriere Fiorentino)

Parco Archeologico di Pompei (Avvenire)