Alex Marangon, la svolta dopo l'autopsia: «Ferite alla testa provocate da oggetto contundente, non è suicidio»

Alex Marangon non si è suicidato: è la conclusione a cui sono giunti oggi i medici che hanno eseguito l'autopsia sul corpo del 25enne barman di Marcon (Venezia), trovato morto nel Piave dopo aver partecipato a un rituale amazzonico in un'abbazia. Numerose ferite alla testa Sul cadavere del giovane sono state individuate numerose ferite in testa, verosimilmente provocate da un oggetto contundente. L'esame è stato eseguito dal medico legale Alberto Furlanetto, nominato dalla Procura di Treviso, e da Antonello Cirnelli, perito della famiglia della vittima. (corriereadriatico.it)

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(Adnkronos) – Oggi l’autopsia sul corpo di Alex Marangon, il 25enne barista di Marcon, Venezia, ritrovato morto lunedì su un isolotto del Piave, ed emergono sempre più forti i dubbi che il ragazzo non sia morto per annegamento né per morte violenta, ma per gli effetti delle pratiche sciamanico-curative durante la due giorni privata all’abbazia di Santa Bona a Vidor, che è il reato per cui si procede. (CremonaOggi)

Sul cadavere del giovane sono state individuate numerose ferite in testa, verosimilmente provocate da un oggetto contundente e dagli investigatori viene esclusa l'ipotesi che se le sia auto inferte, così come che a provocarle sia stata una caduta accidentale. (Corriere della Sera)

Questa potrebbe essere una delle cause dei malori di Alex Marangon, che è scomparso il 30 giugno ed è stato ritrovato morto due giorni dopo su un isolotto del fiume Piave a Ciano del Montello in provincia di Treviso (Open)

Trovato morto nel Piave: forse ucciso dalla droga degli sciamani

Ci sarebbe questo dietro la morte di Alex Marangon, il barista 25enne di Marcon (Venezia), scomparso il 30 giugno e ritrovato privo di vita due giorni dopo su un isolotto del fiume Piave a Ciano del Montello (Treviso). (leggo.it)

Ma non è escluso che siano state le molte ore in acqua a “nascondere” i classici sintomi della morte a causa della caduta, ancora in vita, tra le acque del Piave. Domani l’esame autoptico che verrà svolto dall’anatomopatologo Alberto Furlanetto chiarirà se all’interno dei polmoni di Alex sia presente dell’acqua anche se come ripetuto in mattinata dal Procuratore della Repubblica Marco Martani “non ci sono neppure evidenti segni di violenza”. (Qdpnews.it - notizie online dell'Alta Marca Trevigiana)

Un decotto psichedelico a base di ayahuasca, composto da diverse piante amazzoniche, potrebbe essere stato la causa della morte di Alex Marangon, il 25enne di Marcon (Venezia) scomparso il 30 giugno e ritrovato senza vita due giorni dopo su un isolotto a Ciano del Montello (Treviso). (StatoQuotidiano.it)