Siria. La Turchia ammassa truppe per attaccare i curdi del Rojava

Di Giuseppe Gagliano – La storia si ripete, e questa volta potrebbe essere ancora più devastante. Secondo un’esclusiva del Wall Street Journal, le forze turche si stanno preparando per un’operazione militare nel nord-est della Siria, con un accumulo di truppe e armamenti lungo il confine nei pressi di Kobane. La notizia, confermata da funzionari statunitensi, richiama sinistramente le dinamiche che hanno preceduto l’invasione del 2019. (Notizie Geopolitiche)

La notizia riportata su altri media

Leggi tutta la notizia In Siria e non solo, scrive il Wall Street... (Virgilio)

Ci sono le informazioni sui detenuti, sugli scomparsi, sui luoghi di sepoltura, le informative dell’intelligence sui rapporti tra il regime e altri Paesi. La caduta di Damasco è stata così rapida che le forze di sicurezza siriane non hanno avuto il tempo di distruggere o a far spar… (la Repubblica)

Ankara, diventata i… Bashar al Assad è stato rovesciato e se ne è andato, ma la pace in Siria non è ancora arrivata: il conflitto continua. (L'HuffPost)

Siria, Israele e Turchia nel dopo-Assad: rischio di uno scontro che non conviene a nessuno

Il confederalismo democratico che si sta sperimentando nel Rojava è oggi a rischio: non ha mai smesso di essere un target né per la Turchia, né per il regime di Assad o per le truppe jiadiste che oggi voglio mostrare il loro volto più rassicurante. (il manifesto)

Mentre nelle cancellerie di mezzo mondo si cerca di capire che intenzioni abbia realmente Ahmed Sharaa, l’ex qaedista più conosciuto col nome di battaglia al Jolani, ci sono due fronti su cui le cose “avanzano” in modo sempre più preoccupante: il primo è il ruolo che le donne nella nuova Siria, si legge che “avranno funzioni in armonia con la loro natura”, il secondo è la situazione nella parte nord-occidentale del paese. (L'HuffPost)

In Siria e non solo, scrive il Wall Street Journal dei due Paesi che hanno una storia di relazioni difficili e a dir poco tese. (Adnkronos) – Alleati degli Stati Uniti e principali beneficiari, a livello strategico, della fine dell’era Assad in Siria, Turchia e Israele sono in rotta di collisione. (CremonaOggi)