Salumi, Gran Terre e Parmacotto si uniscono: nasce gruppo con 2.500 dipendenti
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Importante aggregazione nel settore dei salumi lungo l’asse della via Emilia fra Parma e Modena. GranTerre, la società a controllo cooperativo con sede a Modena a capo del gruppo leader nel settore delle eccellenze dei salumi e dei formaggi stagionati, burro e piatti pronti, con nove Dop e sei Igp nel suo paniere, che controlla Salumifici GranTerre, e Az, finanziaria della famiglia Zaccanti che controlla Parmacotto, hanno sottoscritto un accordo finalizzato a creare una aggregazione tra salumifici GranTerre e Parmacotto. (La Repubblica)
Se ne è parlato anche su altre testate
L'accordo, che ha visto Intesa Sanpaolo agire in qualità di financial and M&A advisor esclusivo, è stato sottoscritto da Granterre - gruppo cooperativo modenese che è leader anche nei formaggi con Caseifici GranTerre (ex Parmareggio) - e Az, finanziaria della famiglia Zaccanti che controlla Parmacotto (il Giornale)
BOLOGNA (Trentino)
Milano, 28 ott. – Granterre si mangia il Parmacotto della famiglia Zaccanti per creare “la casa comune della salumeria italiana”. (Agenzia askanews)
L’operazione prevede l’apporto in Salumifici GranTerre dell’intera partecipazione in Parmacotto; apporto che darà vita ad un’entità con ricavi superiori a 1,1 miliardi di euro, 2.500 dipendenti, ben 20 stabilimenti (14 salumifici GranTerre e sei Parmacotto), con la capacità di espandersi esponenzialmente in tutti i mercati dove le due società sono già presenti (Stati Uniti e principali mercati UE) e di aprirne di nuovi. (Food)
Granterre ’si mangia’ il Parmacotto della famiglia Zaccanti per creare ’la casa comune della salumeria italiana’. L`operazione prevede l`apporto in Salumifici GranTerre dell`intera partecipazione in Parmacotto, apporto che darà vita a una realtà con ricavi superiori a 1,1 miliardi, 2.500 dipendenti, 20 stabilimenti (14 Salumifici GranTerre e sei Parmacotto). (il Resto del Carlino)
Accordo tra gli azionisti del gruppo modenese Granterre e quelli della parmigiana Parmacotto "per dar vita al più grande polo italiano dei salumi, piatti pronti e prosciutti cotti di marca" con l'obiettivo di un fatturato di "oltre 1,5 miliardi entro cinque anni". (Alto Adige)