Morto Enrico Vaime, autore radiofonico e televisivo: aveva 85 anni

Con Italo Terzoli con il quale ha costituito la ditta artistica Terzoli & Vaime - è stato uno dei più prolifici autori di teatro, di varietà radiofonico e televisivo fra gli anni sessante e settanta

«La radio, pensai, e lo penso ancora, è un medium collettivo che ha bisogno della partecipazione collaborativa del fruitore per ottenere un risultato ottimale.

A dare la notizia, attraverso un tweet, è il collega Fabio Di Iorio: «Enrico Vaime era la persona più bella, colta e intelligente del mondo. (ilmattino.it)

Su altre fonti

Nato a Perugia, laureato in Giurisprudenza a Napoli, entra in RAI nel 1960. Successivamente si dedica alla libera professione di autore debuttando nel 1963 con I piedi al caldo, una commedia che va incontro a numerose traversie con la censura televisiva del tempo. (LA NAZIONE)

Nato a Perugia il 19 gennaio 1936, Vaime, dal 1960 alla Rai dove era entrato come vincitore di concorso, ha firmato per la tv circa 200 programmi. Roma - E' morto al Policlinico Gemelli di Roma Enrico Vaime (IL GIORNO)

"Di lui ricordo una battuta eccezionale - ha aggiunto - anch'io che non ricordo mai battute o barzellette. "Enrico Vaime era la persona più bella, colta e intelligente del mondo. (Tuttosport)

Così, due anni fa, Vaime raccontava gli inizi della sua carriera a RadioRai. È morto oggi al Policlinico Gemelli di Roma all'età di 85 anni Enrico Vaime, considerato uno dei più grandi autori radiofonici e televisivi. (leggo.it)

Enrico Vaime è morto oggi al Policlinico Gemelli di Roma, aveva 85 anni, era considerato uno dei più grandi autori radiofonici e televisivi. Il Sabato e la Domenica era il conduttore fisso del dibattito di Omnibus Weekend, mentre sul magazine di Omnibus l’autore radiofonico dirigeva una rubrica di costume e società (Ck12 Giornale)

Enrico Vaime era la persona più bella, colta e intelligente del mondo. Ma nel 1963 iniziò la carriera come autore televisivo con una commedia, che però ricevette molte critiche, andando incontro a numerose traversie con la censura televisiva del tempo. (il Giornale)