Come un asteroide che colpì la Terra 3 miliardi di anni fa aiutò la nascita della vita

Provocò un gigantesco tsunami, fece ribollire gli oceani e ricoprì il cielo per anni con un fitto strato di polveri, ma allo stesso tempo pose le basi per la formazione della vita sulla Terra: è l’apocalittico scenario che caratterizzò il nostro pianeta oltre 3 miliardi di anni fa, quando un enorme asteroide, 200 volte più grande di quello che causò l’estinzione dei dinosauri, colpì la Terra. A scoprirlo è stato un team di ricercatori guidato da Nadja Drabon, che ha pubblicato i risultati in un nuovo studio sottoposto a revisione paritaria sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). (L'INDIPENDENTE)

La notizia riportata su altre testate

I ricercatori dell’Università Heriot-Watt hanno rilasciato nei giorni scorsi nuove immagini del cratere da impatto di un asteroide sepolto nelle profondità dell’Oceano Atlantico. I dati e le immagini attuali confermano un cratere di circa 9 km situato a 300 metri sotto il fondo dell'Oceano Atlantico, causato da un asteroide che si schiantò sulla Terra milioni di anni fa. (Ilmeteo.net)

Di solito associamo l’impatto di enormi “sassi spaziali” con una devastazione catastrofica, come nel caso di quello di 10 chilometri di larghezza, caduto in Messico 66 milioni di anni, che portò all’estinzione dei dinosauri (METEO.IT)

Immagina di risalire indietro nel tempo, a quando la Terra era un luogo completamente diverso. Nessuna traccia delle montagne, delle città, delle foreste che conosciamo oggi. Solo un’enorme distesa d’acqua, cieli senza colore, e un’atmosfera così inospitale che ci verrebbe da chiederci come potesse esistere qualcosa di vivo. (CUENEWS | Space)

Ricostruito l’impatto dell'asteroide che 3 miliardi di anni fa colpì la Terra

La scienza fa quotidianamente degli enormi passi avanti, ma i misteri da risolvere sull’evoluzione e la storia del pianeta Terra sono ancora tantissimi. (Virgilio)

A ricostruire lo scenario è stato il lavoro guidato da Nadja Drabon, dell’Università di Harvard e pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti Pnas. (L'Eco di Bergamo)