Influenza, in Puglia livello di incidenza sotto la media nazionale: ma trend in crescita
In Puglia il livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali è pari a 9,56 casi per 1.000 assistiti, sotto la media nazionale che nell’ultima settimana del 2024 era pari a 10,13 casi per 1.000 assistiti. Il dato emerge dal report della sorveglianza ‘RespiVirNet’ curato dall’Istituto superiore di Sanità, e diffuso per il territorio pugliese dalla Regione Puglia. Il trend, tuttavia, viene evidenziato, è in crescita rispetto alle ultime settimane in tutte le fasce d’età. (Telebari)
Ne parlano anche altri media
LECCE – Raffreddore, tosse, febbre e problemi gastrointestinali. Un pugliese su 100 in questi giorni è al letto con l’influenza e sebbene l’andamento della curva dei contagi sia in ascesa, al momento il tasso di incidenza in questa regione è al di sotto della media nazionale. (TeleRama News)
Influenza: da martedì comincia l’ora della verità, per quanto già nel presente i segnali non siano incoraggianti. (La Stampa)
Siamo entrati nel periodo clou della diffusione del virus influenzale: secondo l'Istituto Superiore di Sanità il picco è previsto tra metà e fine gennaio. In accordo con la campagna di sensibilizzazione del Ministero della Salute sull’influenza stagionale, la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie raccomanda misure di prevenzione e terapie opportune (SIMG)
La regione sta infatti probabilmente vivendo in queste ore il picco assoluto dei malati dell'inverno 2024-2025. L’ultimo report del servizio di epidemiologia regionale Seremi riguarda la settimana dal 23 al 29 dicembre e ci dice che sono erano stati 34 mila i casi in Piemonte solo nell’ultima settimana dell’anno. (Corriere della Sera)
I casi di influenza sono in crescita, ma il momento con più contagi e malati quest’anno è atteso più tardi del solito: merito, forse, della buona adesione alle vaccinazioni dei bambini sotto ai 6 anni, dice la direttrice facente funzione dell’Igiene pubblica Giulia Silvestrini. (il Resto del Carlino)
Si tratta dunque di una forma che può debilitare in maniera importante il paziente colpito dall’infezione. (RIFday)