Caso Borsellino, rinviati a giudizio i quattro poliziotti accusati di depistaggio
Secondo la procura avrebbero reso false testimonianze in un altro precedente processo relativo a false piste investigative sulla strage di via d'Amelio Ci sarà un nuovo processo per il depistaggio delle indagini sulla strage di via d’Amelio del 1992 a Palermo in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. Come chiesto dal pubblico ministero, infatti, il gup del tribunale di Caltanissetta ha rinviato a giudizio i quattro poliziotti Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli. (LAPRESSE)
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“False dichiarazioni e reticenze”. Il pm di Caltanissetta, Maurizio Bonaccorso, il rinvio a giudizio per i poliziotti Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli per il reato di depistaggio. (Il Fatto Quotidiano)
Con questa contestazione il gup di Caltanissetta, David Salvucci, ha rinviato a giudizio i poliziotti Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli: devono rispondere del reato di depistaggio. (Il Fatto Quotidiano)
A 32 anni dalla strage di Via D’Amelio, costata la vita al giudice Paolo Borsellino e alla sua scorta, si continuerà a scavare sulle menzogne e sui silenzi istituzionali che hanno lasciato finora impunito quello che i giudici della corte d’assise nissena definirono il più grave depistaggio della storia Repubblicana. (Corriere della Sera)
Il 19 luglio 1992, nella strage di via d’Amelio, morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta. Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli – i quattro poliziotti accusati di aver mentito nelle loro deposizioni al processo per il depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio – sono stati rinviati a giudizio, cioè andranno a processo: l’accusa è depistaggio. (MeridioNews - Edizione Sicilia)
Lo ha detto l’avvocato Giuseppe Panepinto, legale del poliziotto Vincenzo Maniscaldi, uno dei quattro imputati dinanzi al Gup di Caltanissetta per depistaggio. «Se depistaggio c’è stato è stato quello di Vincenzo Scarantino». (Giornale di Sicilia)
Il procedimento si era concluso in appello con la prescrizione del reato di calunnia per tre loro colleghi: Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo. Gli agenti erano stati accusati di depistaggio per aver fornito dichiarazioni false e per reticenza durante le loro testimonianze nel processo riguardante le indagini sulla strage di via D'Amelio. (ilmessaggero.it)