MACRON DICHIARA APERTI I GIOCHI PARALIMPICI

Sport ora per ora Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha dichiarato ufficialmente aperti i Giochi Paralimpici di Parigi 2024. Pochi secondi per il capo dell'Eliseo, che ha preso la parola soltanto per aprire i Giochi ufficialmente, dopo i discorsi del presidente del Comitato organizzatore delle Olimpiadi, Tony Estanguet, e del presidente del Comitato Paralimpico Internazionale, Andrew Parsons (Sport Mediaset)

Ne parlano anche altri giornali

Preceduta dal passaggio della pattuglia acrobatica francese, la sfilata delle delegazioni sugli Champs Elysees e verso place de la Concorde, aperta dall'Arabia Saudita, è diventata subito protagonista nella cerimonia di apertura delle Paralimpiadi 2024, aperta da uno spettacolo sul palco della piazza con il musicista Chilly Gonzales al pianoforte a condurre la danza di ballerini disabili e normodotati. (Il Mattino di Padova)

E quindi un grande in bocca al lupo a tutte le atlete e gli atleti impegnati a Parigi2024 e anche ai tecnici e ai dirigenti sportivi. "Finalmente, è il momento 'caldo' per lo sport paralimpico. (Adnkronos)

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è atterrato a Parigi per partecipare all'apertura delle Paralimpiadi 2024, previste per la sera del 28 agosto. (ilmessaggero.it)

Da oggi i Giochi Paralimpici con la cerimonia inaugurale a fine agosto, in controtendenza rispetto alla tradizione (come quella di fine luglio). Questa volta Place de la Concorde e gli Champs-Elysees sono il teatro del primo atto della manifestazione. (L'Unione Sarda.it)

Sotto un cielo sereno (un mese fa la pioggia battente era stata protagonista), gli oltre 4’000 atleti che nei prossimi 11 giorni si sfideranno in 22 sport stavolta non hanno sfilato su dei battelli lungo la Senna, ma hanno percorso gli Champs-Elyseés per raggiungere Place de la Concorde, dove il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato aperta la 17a edizione dei Giochi Paralimpici (RSI.ch Informazione)

«La sindrome di Stargard colpisce una persona su diecimila e io ero quella persona. Non mi sono fatta domande: se la malattia era per me, vuol dire che avevo più strumenti di altri per affrontarla e dovevo conviverci». (Corriere della Sera)