Rigopiano, le lacrime dei parenti delle vittime: «Le nostre accuse non erano infondate»
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C’è un prima e un dopo Rigopiano nella vita dei tanti parenti delle 29 vittime. Ma da ieri, da quella sentenza della Cassazione che per la prima volta ha rimescolato le carte in tavola, c’è anche un prima e un dopo l’essere creduti. Non chiedono condanne esemplari, «vogliamo soltanto che ognuno si prenda le proprie responsabilità, vogliamo sentirci dire che la colpa è loro (dei dirigenti della Regione che ora dovranno affrontare un nuovo processo, ndr)», dice Antonella Pastorelli, mamma di Alessandro Riccetti, 33enne receptionist dell’hotel rimasto vittima della valanga del 18 gennaio 2017. (ilmessaggero.it)
La notizia riportata su altre testate
I giudici della Sesta Sezione Penale della Cassazione hanno annullato con rinvio la parte della sentenza d’appello sulla rivelazione a terzi dei verbali mentre hanno dichiarato irrevocabile la responsabilità per quanto riguarda la condotta contestata in concorso. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
La valanga sull'hotel in località Farindola, a 1.200 metri di altezza in Abruzzo, che il 18 gennaio 2017 provocò la morte di 29 persone - è stato fin dall'inizio uno dei testimoni più combattivi. (Corriere Roma)
È invece diventata definitiva la condanna per l'ex prefetto di Pescara e per l'allora titolare dell'hotel dove morirono 29 persone. (Fanpage.it)
La Cassazione ha confermato la condanna dell'ex prefetto Francesco Provolo a 1 anno e 8 mesi per omissione di atti d'ufficio e falso. Nuovi processi sono stati avviati per sei dirigenti della Protezione civile dell'Abruzzo, il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta e altre figure coinvolte nella tragedia dell'Hotel Rigopiano, travolto da una valanga il 18 gennaio 2017, che causò 29 morti. (la Repubblica)