Alluvione a Catania, una giornata di paura: i disagi e la conta dei danni

La fragilità del territorio, l'esempio dei tanti volontari CATANIA – Una giornata di paura. Con l’alluvione a Catania che all’indomani lascia sul campo la conta dei danni. Ma ancor più che di moneta il danno è morale. Una ferita, quella di ieri, che ha generato dolore. E proiettato tutti nella paura che tutto possa riaccadere e manifestarsi di nuovo. Scenario apocalittico Non un bel vedere quelle auto trascinate dalla violenza della corrente dell’acqua finire nel mare di Torre Archirafi (Livesicilia.it)

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Questo il dato principale emerso dalla conferenza stampa di oggi pomeriggio convocata in prefettura alla presenza del... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Gravi i danni e i disagi del maltempo che si è abbattuto sulla Sicilia. Ad Aci Sant'Antonio, città metropolitana di Catania, come mostrano queste immagini un supermercato è stato completamente allagato, così come il parcheggio. (La Repubblica)

MeteoWeb (MeteoWeb)

Il maltempo flagella la Sicilia, automobilisti intrappolati a Catania. Un uomo rischia di annegare

Lo rende noto la prefettura di Catania dove è attivo il Centro coordinamento soccorsi presieduto dal prefetto Carmela Librizzi, per coordinare gli eventuali interventi di soccorso alle persone. Per il forte maltempo che si è abbattuto sul Catanese «al momento non risultano persone disperse». (Giornale di Sicilia)

Nel giro di qualche settimana la zona etnea si è ritrovata sommersa dalla pioggia con strade trasformate in fiumi con auto trascinate dalla furia dell’acqua e finite in mare. Auto trascinate dalla furia dell’acqua e finite in mare, automobilisti in strada intrappolati nelle loro vetture e salvati dai Vigili del fuoco, case allagate e persone messe in salvo dai soccorritori. (Il Sole 24 ORE)

Numerosi automobilisti sono rimasti intrappolati in autostrada nel Catanese a causa del maltempo che sta flagellando la Sicilia orientale, situazione di emergenza anche in prossimità della costa con le vetture trascinate in mare. (La Repubblica)