Web tax, effetto boomerang sulle pmi digitali italiane?

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CorCom ECONOMIA

Sale la polemica sulla riforma della web tax che, secondo quanto stabilito alla manovra 2025, estende la tassazione del 3% a tutte le aziende che operano nel digitale e non più solamente a quelle che fatturano 750 milioni di euro a livello globale e che percepiscono un ammontare di ricavi da servizi digitali non inferiore 5,5 milioni in Italia. Da Netcomm alla Fieg, passando per la Fnsi si esprimono forti preoccupazioni sull’impatto sul Pil e sull’occupazione. (CorCom)

Su altri media

Si tratterebbe di una forte penalizzazione per il settore, particolarmente per le piccole e medie imprese e le start-up. "Si rischia di pregiudicare le startup e lo sviluppo del settore – spiega il presidente di Cna Digitale, Nicola Ciulli –. (il Resto del Carlino)

Il riconoscimento ha una particolare importanza perché è raro che venga conferito a personalità non irlandesi. (Frosinone News)

Da una parte c’è quella dell’informazione dei giornali che vede inaspettatamente estendere e applicare anche a loro una web tax sui servizi digitali legati alla pubblicità targetizzata, dall’altra c’è il comparto librario stupito non da qualche provvedimento ma dall’assenza di qualsiasi provvedimento per il rilancio del settore in un paese con l’indice di lettura tra i più bassi d’Europa. (Italia Oggi)

L’Associazione Nazionale Stampa Online ANSO, in rappresentanza di tutte le testate di informazione locale e di tutti i propri iscritti chiede una modifica della norma sull’imposta sui servizi digitali. (Il Capoluogo)

«La decisione del Mef» di istituire una web tax «ha un suo fondamento dal punto di vista finanziario ma io personalmente avrei fatto qualche ragionamento in più e credo che il ministro Giorgetti stia valutando una sorta di progressione di tassazione». (Agenparl)

"E io pago", come diceva Totò in 47 morto che parla. Ma con l’allargamento della web tax e l’innalzamento della tassazione sulle cripto-attività dal 26% al 42% i morti che parlano rischiano di essere due: i consumatori e le aziende più innovative. (QUOTIDIANO NAZIONALE)