Il Nobel, l'atomica e l'utopia della pace

C'è qualcosa di fortemente simbolico e immaginiamo di non casuale nell'assegnazione del premio Nobel per la Pace a un'associazione giapponese che si batte per la eliminazione degli arsenali nucleari in tutto il mondo nello stesso giorno in cui si sono incontrati il presidente russo Vladimir Putin e quello iraniano Masoud Pezeshkian. Perché mentre per Nihon Hidankyo il ricordo del tragico destino di Hiroshima e Nagasaki dovrebbe essere monito perpetuo contro l'uso delle atomiche, i leader di Mosca e di Teheran sono accomunati invece (oltre che da vedute molto vicine sulle questioni internazionali, come hanno tenuto ieri a far sapere al mondo intero che comunque già lo sapeva benissimo) da un'attitudine a dir poco disinvolta rispetto all'impiego di ordigni che oggi sono assai più devastanti di quelli che gli americani sganciarono nel 1945 sul Giappone. (il Giornale)

Ne parlano anche altri giornali

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani esprime viva soddisfazione per l’insigne riconoscimento conseguito dall’organizzazione antinucleare giapponese Nihon Hidankyo: Premio Nobel per la pace 2024. (Tecnica della Scuola)

Soprattutto è un messaggio nei confronti dei leader delle grandi potenze: che hanno speso belle parole in questi anni sui passi da compiere verso il disarmo nucleare, ma non è quello a cui stiamo assistendo però”. (la Repubblica)

I funzionari di Nihon Hidankyo, l'organizzazione giapponese dei sopravvissuti ai bombardamenti atomici statunitensi su Hiroshima e Nagasaki, hanno tenuto una conferenza stampa sabato, il giorno dopo che il gruppo è stato annunciato come destinatario del Premio Nobel per la Pace di quest'anno. (Il Sole 24 ORE)

Nel pomeriggio di Hiroshima stava seguendo la diretta da Oslo senza troppa attenzione, assorto nei suoi pensieri e senza particolari aspettative, quando ha sentito pronunciare il nome Nihon Hidankyo, quale premio Nobel per la Pace per il 2024. (Il Fatto Quotidiano)

Un premio speciale alla memoria di Gigi Riva e il Premio “Luigi Ramponi” a Riccardo Agabio sono stati consegnati giovedì scorso nell’aula consiliare del Palazzo del Consiglio regionale, in una cerimonia organizzata dal Consiglio nazionale dell’ANSMeS, l’associazione nazionale Stelle, Palme e Collari d’oro al merito del Coni e del Comitato italiano Paralimpico con il patrocinio del Presidente del Consiglio regionale della Sardegna. (SARdies.it)

Franca Faita, 76 anni, commenta con la consueta ironia l’assegnazione del Premio Nobel per la pace a Nihon Hidankyo, associazione dei sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki ‘premiata per i suoi sforzi per realizzare un mondo libero dalle armi nucleari’. (IL GIORNO)