Settore automobilistico europeo in difficoltà: ondata di licenziamenti e chiusure di stabilimenti

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ECONOMIA

L'industria automobilistica europea sta attraversando una crisi senza precedenti, caratterizzata da licenziamenti massicci, chiusure di fabbriche e operai messi in cassa integrazione. Questo settore, che nell'Unione Europea impiega direttamente e indirettamente quattordici milioni di persone, è in difficoltà come non si vedeva da decenni. Le cause di questa crisi sono molteplici e complesse, ma una delle principali è il passaggio verso l'elettrico, che si sta rivelando più arduo del previsto.

La crisi ha colpito duramente anche colossi come Volkswagen, che si trova a fronteggiare una situazione critica. Alcuni sostengono che la fretta imposta dall'Unione Europea per la transizione all'elettrico abbia costretto l'azienda a investire in modo inefficace, aggravando ulteriormente la situazione. Marcello, un proprietario di una Volkswagen ID.3, è convinto che la scadenza del 2035, che impone il passaggio totale all'elettrico, abbia costretto l'azienda a prendere decisioni affrettate e poco ponderate.

In Italia, il settore dell'automotive è arrivato a un livello di criticità drammatico. Il disimpegno di Stellantis, le difficoltà della Germania e i tagli al fondo del settore decisi dal governo sembrano concorrere alla sua scomparsa. Questo comparto, strategico per il Paese, rappresenta ancora oggi l'11% del PIL nazionale. In Piemonte, il 12% delle aziende automotive sta considerando di abbandonare il settore, a causa di un anno di arretramento per tutti i vari indicatori economici. La situazione è particolarmente grave per l'indotto sorto intorno alla Fiat, che rischia di non reggere di fronte a una crisi devastante.

L'Osservatorio sulla componentistica automotive italiana dell'Anfia e della Camera di Commercio di Torino ha evidenziato la gravità della situazione in cui versa l'automotive sabaudo. Le difficoltà del settore non nascono solo dai regolamenti del Green Deal, ma affondano le radici in problemi strutturali e di mercato che si sono accumulati nel tempo.