Dietro le quinte del Forum di Davos: Klaus Schwab ha 85 anni, chi gli succederà? Perché prevede un blocco mondiale del web?

Ci sono due modi di raccontare il vertice del World Economic Forum (Wef), che si tiene ogni anno a Davos, sulle alpi svizzere. Il primo, tipico di giornaloni e tv, è di fare da grancassa ai comunicati ufficiali del fondatore-padrone del Forum, Klaus Schwab, abile come pochi nel presentare l'evento come il più importante raduno mondiale dei big della politica e della finanza, cosa che gli riesce bene perfino quando, come quest'anno, neppure uno dei big politici mondiali ha risposto al suo invito, salvo i ricchi emiri del petrolio e del gas in cerca di visibilità. (Italia Oggi)

Su altri giornali

Eppure lo scorso settembre Giorgia Meloni aveva partecipato al tradizionale Forum Ambrosetti che riunisce annualmente in quel di Villa d’Este a Cernobbio un parterre di relatori di assoluto livello, leader di alto livello da tutto il mondo, tra capi di stato, ministri delle finanze, manager di grandi aziende, vertici sindacali, rappresentanti di organizzazioni non governative e della società civile. (tviweb)

Nel complesso, le priorità infrastrutturali di livello 1 sono 247. Sono alcune delle priorità più onerose, ritenute necessarie dalle imprese per assicurare un adeguato sviluppo infrastrutturale del Paese. (Frosinone News)

Sono stati poi annunciati gli innovatori sociali dell'anno della Schwab Foundation for Social Entrepreneurship. Il riassunto di ieri Ieri sono intervenuti molti tra i leader politici più influenti di tutto il mondo, tra cui Alain Berset, Olena Zelenska, Ursula von der Leyen, Liu He, Sanna Marin e Pedro Sánchez. (MoneyMag.ch)

In cerca di risposte per un mondo frammentato da guerra, pandemia, crisi economica e dell’energia, tensioni geopolitiche, nazionalismi e climate change: il World Economic Forum (Wef) fa i conti con la successione senza sosta di emergenze che dà forma a quella che è già stata definita l’era della “permacrisi”. (Il Sole 24 ORE)

Il servizio di sicurezza dunque sarà imponente. Sono attesi circa 3mila partecipanti dai settori dell’economia, della politica, della scienza e della società, provenienti da tutto il mondo. (Nicola Porro)

Se la situazione a livello planetario sembra migliorare, per l’Europa il messaggio che arriva da Davos è di un diffuso pessimismo. La recessione è un rischio concreto, reale. (La Stampa)