"Disarmiamo il patriarcato", "Non una di meno" in marcia a Roma contro la violenza sulle donne

Disarmiamo il patriarcato, Non una di meno in marcia a Roma contro la violenza sulle donne
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AGI - Agenzia Italia INTERNO

Il corteo 'transfemminista' è partito da piazzale Ostiense. Le rappresentanti dell'associazione: "106 femminicidi in un anno sono soltanto la punta di un iceberg di una violenza che si perpetua in ogni ambito della nostra esistenza" (AGI - Agenzia Italia)

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«Dall'inizio dell'anno le donne uccise da uomini sono state 98, 84 delle quali in ambito familiare o per mano del partner. Questo significa che, dietro alla cronaca, c'è una questione più ampia che va affrontata con misure strutturali. (Corriere Roma)

Contro i femminicidi e contro il patriarcato. La “marea transfemminista“, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, è tornata a sfilare per le strade della Capitale ribadendo un concetto chiaro scritto nero su bianco su uno striscione inizio corteo: “disarmiamo il patriarcato”. (Il Fatto Quotidiano)

Sedute e mute: così migliaia di manifestanti di “Non una di meno” hanno deciso di cominciare il loro corteo a Roma. Poi all'improvviso tutte in piedi, in un'unica voce, altissima, di rabbia contro i femminicidi e al grido di 'Disarmiamo il patriarcato' hanno scandito lo slogan: 'Insieme siam partite insieme torneremo. (L'Unione Sarda.it)

Roma, bruciata la foto del ministro Valditara prima del corteo “Non una di meno”

Sedute e mute: così migliaia di manifestanti di “Non una di meno” hanno deciso di cominciare il loro corteo a Roma. Poi all'improvviso tutte in piedi, in un'unica voce, altissima, di rabbia contro i femminicidi e al grido di “Disarmiamo il patriarcato” hanno scandito lo slogan: “Insieme siam partite insieme torneremo. (L'Unione Sarda.it)

A un anno di distanza, nel sabato che precede la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, nella Capitale scendono in piazza in migliaia. Il 25 novembre 2023 la rabbia generata dal brutale assassinio di Giulia Cecchettin portò per le strade di Roma una marea umana. (L'HuffPost)

Su un manifesto gli attivisti hanno poi scritto: "104 morti di Stato. Una foto del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara è stata bruciata davanti al ministero dell'Istruzione prima dell'inizio del corteo contro la violenza sulle donne a Roma (Repubblica Roma)