Gallant, aumentiamo gli attacchi contro Hezbollah
"Abbiamo colpito Hezbollah molto duramente, in particolare nelle ultime settimane. Continueremo e aumenteremo questo sforzo: abbiamo in programma di portare sicurezza nelle città a nord e di far tornare a casa coloro che sono stati evacuati". Lo ha detto il ministro israeliano della Difesa israeliano, Yoav Gallant, in un videomessaggio dalla città del nord di Safed, presa di mira da una serie di attacchi missilistici di Hezbollah negli ultimi giorni. (Corriere Delle Alpi)
Su altri giornali
Nell'attacco aereo di Beirut nel quale è stato eliminato Ibrahim Muhammad Qabisi, capo della Forza missilistica di Hezbollah, sono stati eliminati anche i leader di Hezbollah Abbas Ibrahim Sharaf Ad-Din e Hussein Hany. (Panorama)
Nove persone sono state uccise in un attacco israeliano sulla città di Shebaa nel Libano meridionale: lo afferma il sindaco Mohammad Saab, come riporta il Guardian. Un attacco israeliano avvenuto intorno alle 3 del mattino ha ucciso nove persone della stessa famiglia nella città di Shebaa, al confine meridionale del Libano, tra cui quattro bambini. (Il Mattino di Padova)
LONDRA – Joe Biden ammonisce sul rischio che le tensioni in Libano scatenino una grande guerra mediorientale, ma sostiene che una tregua è ancora possibile. Hezbollah e Israele, tuttavia, hanno buoni motivi per non accettare la richiesta di Stati Uniti e altri Paesi (inclusi Italia e Unione Europea) di un cessate il fuoco di 21 giorni. (la Repubblica)
Israele avrebbe avvertito gli Stati Uniti poco prima del raid: lo riporta l'emittente israeliana Kan, secondo cui sarebbe stato utilizzate bombe penetranti (le cosiddette bunker busters). Nuovo attacco di Israele su Beirut poco dopo la fine del discorso alle Nazioni Unite del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. (il Giornale)
Durante la conferenza stampa di presentazione dell'evento, è emerso che alla storica manifestazione, che si svolge nel Duomo monre (Monrealelive.it)
Netanyahu ha messo in luce le sfide che Israele sta affrontando, puntando particolarmente il dito contro la minaccia iraniana e sottolineando con enfasi il suo impegno nel riportare in patria gli ostaggi rapiti da Hamas e trattenuti, una missione che ha descritto come “sacra”. (Nicola Porro)