Chi era Carl Hahn, l'uomo che fece grande la Volkswagen

Un “grande visionario”, con una “grande personalità”. Nel porgergli l’ultimo saluto, l’amministratore delegato del Gruppo Volkswagen, Oliver Blume, gli ha riservato gli onori che spettano a coloro che hanno lasciato un segno in questo mondo. E il mondo dell’auto, Carl Horst Hahn ha contributo a cambiarlo per davvero. L’UOMO CHE COL MAGGIOLINO CONSTÒ L’AMERICA - Nato il 1° luglio 1926 a Chemnitz, in Germania, Carl Horst Hahn nasce con l’automobile nel sangue: il papà, che si chiamava come lui, è tra gli artefici della fusione tra l’Audi, la Wanderer, la Horch e la DKW che nel 1932 porta alla nascita dell’Auto Union. (AlVolante)

Ne parlano anche altri media

È morto Carl Hahn, il manager di Volkswagen che ha contribuito come nessun altro all'internazionalizzazione del gruppo tedesco, facendo negli anni '60 del Maggiolino una vera e propria icona pop grazie all'ambiziosa campagna commerciale portata avanti negli Stati Uniti. (la Repubblica)

Numero uno del gruppo per un decennio a cavallo tra gli anni '80 e '90, Hahn ha anche portato il marchio Volkswagen in Cina, oggi primo mercato della casa automobilistica. (La Sicilia)

Il gruppo Volkswagen dice addio a uno dei manager più importanti della sua storia, Carl Horst Hahn: il manager, scomparso a 96 anni, è il fautore del successo del Maggiolino negli Stati Uniti, dell'affermazione dell'Audi nel mercato premium e, soprattutto, dell'avvio dell'espansione internazionale del costruttore di Wolfsburg. (Quattroruote)

Addio a Carl Hahn che portò il Maggiolino in tutto il mondo (Corriere della Sera)

Addio a Carl Hahn, il manager di Volkswagen che ha contribuito come nessun altro all’internazionalizzazione del gruppo tedesco, facendo negli anni ‘60 del Maggiolino una vera e propria icona pop grazie all’ambiziosa campagna commerciale portata avanti negli Stati Uniti. (Il Messaggero - Motori)

Addio a Carl Hahn, il manager di Volkswagen che ha contribuito come nessun altro all'internazionalizzazione del gruppo tedesco, facendo negli anni '60 del Maggiolino una vera e propria icona pop grazie all'ambiziosa campagna commerciale portata avanti negli Stati Uniti. (Corriere del Ticino)