Draghi e Meloni sono alleati, non nemici

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Su Startmag Maurizio Sacconi scrive: «Il Rapporto Draghi ha già un valore in sé. Sostituisce la dottrina Timmermans, che ha oggettivamente penalizzato l’industria europea nel precedente mandato, con la priorità della competitività in una Europa altrimenti destinata al circolo vizioso del declino generalizzato, della sua capacità di produrre ricchezza, decarbonizzazione, sicurezza e coesione sociale. (Tempi.it)

Su altre fonti

La premier nei giorni scorsi ha invitato Draghi nella sede del governo "per un confronto sul rapporto sul futuro della competitività europea". . (Il Messaggero Veneto)

Giorgia Meloni e Mario Draghi, incontro a Palazzo Chigi: colloquio di un'ora Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev (Liberoquotidiano.it)

La premier nei giorni scorsi lo aveva invitato per confrontarsi sul report di Draghi sul futuro della competitività europea. L'ex premier Mario Draghi è arrivato a Palazzo Chigi per incontrare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. (Tiscali Notizie)

14 settembre : Meloni vedrà Draghi ; Cda Rai, quasi fatta ; Sofia Loren, 90anni a Roma. Di Italo Carmignani

Oggi Meloni, intervenendo all’assemblea 2024 di Confindustria, ha fatto riferimento al rapporto di Draghi sulla competitività europea. “Come correttamente ha sottolineato Mario Draghi nel suo rapporto sulla competitività europea, gli ambiziosi obiettivi ambientali dell’Europa devono essere accompagnati da investimenti e risorse adeguati, da un piano coerente per raggiungere, altrimenti è inevitabile che la transizione energetica e ambientale vada a scapito della competitività e della crescita. (CremonaOggi)

“Al centro del lungo colloquio – si legge in una nota del governo – un confronto approfondito sul Rapporto sul futuro della competitività europea presentato da Draghi, che contiene secondo il Governo diversi importanti spunti, tra cui la necessità di un maggiore impulso all’innovazione, la questione demografica, l’approvvigionamento di materie prime critiche e il controllo delle catene del valore e, più in generale, la necessità che l’Europa preveda strumenti adatti a realizzare le sue ambiziose strategie – dal rafforzamento dell’industria della difesa fino alle doppie transizioni – senza escludere aprioristicamente nulla, compresa la possibilità di un nuovo debito comune. (Nicola Porro)

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