L’AVVERTIMENTO DI TAJANI AGLI ALLEATI DI GOVERNO: “NO A TASSA SU EXTRAPROFITTI BANCARI”

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“Non voteremo mai un provvedimento come quello presentato e poi modificato nell’estate del 2023, il sistema bancario ora è sano, ma vanno tutelati i piccoli istituti. Il ministro Giorgetti ha escluso questa ipotesi. È ovvio che le banche debbano contribuire al rientro del debito pubblico, ma non con una tassa di quel tipo”. Lo afferma, in una intervista a “La Stampa”, il vicepremier, ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, in merito alla eventuale introduzione, da parte del governo, di una tassa sugli extraprofitti bancari. (Agenda Politica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

«In Italia ci sono quasi 200 tasse - spiega sul volo per New York, dove parteciperà al 79esimo Consiglio di sicurezza Onu - e solo una decina di queste portano il 97% degli introiti. «Non ci saranno nuove tasse imposte dall’alto». (ilmessaggero.it)

L'ipotesi, tornata a circolare nelle scorse settimane, di introdurre una tassa sugli extraprofitti delle banche sembra esser stata definitivamente accantonata da Palazzo Chigi. (Fanpage.it)

Né sugli extraprofitti né su altro», precisa parlando con alcuni giornali sul volo che lo porta a New York, per l’Assemblea generale dell’Onu, e poi con La Stampa, una volta atterrato. Neanche una tantum. (La Stampa)

Tasse con effetto retroattivo perché non previste dalle norme determinerebbero reazione negative dei mercati. "Antonio Tajani oggi ha ribadito contrarietà ad una nuova tassa sugli extraprofitti delle banche e degli altri organismi del settore perché danneggerebbe la credibilità del Paese e specialmente le piccole realtà del territorio, come le banche cooperative e popolari. (Gazzetta di Parma)

Complice la caccia alle risorse che accompagna ogni manovra di bilancio, tra le diverse ipotesi al vaglio dei tecnici, è tornata sul tavolo l'idea di tassare quei profitti che gli istituti avrebbero ottenuto non tanto per propri «meriti» quanto piuttosto per condizioni di mercato favorevoli, come ad esempio l'aumento dei tassi di interesse. (il Giornale)

Il lessico è edulcorato, ma l’obiettivo è rapace: portare a casa soldi per la legge di bilancio. La maggioranza batte cassa a banche, assicurazioni e imprese energetiche. (la Repubblica)