Ora de Raho dice: «Il dossieraggio è contro di me». Ah, come il Cav...

Se Bettino Craxi non poteva non sapere, se Silvio Berlusconi non poteva non sapere, per quale motivo Federico Cafiero de Raho dovrebbe avere il diritto di non sapere quel che accadeva nel suo ufficio al vertice della direzione Antimafia nei giorni dei dossieraggi? Se la storia politico- giudiziaria d’Italia non fosse stata pesantemente segnata da quella sorta di responsabilità oggettiva fin dalle inchieste di terrorismo, e poi durante quelle su “tangentopoli” e sulla mafia, dovremmo dire che il deputato del Movimento 5 Stelle ha le sue ragioni. (Il Dubbio)

Su altre testate

Rinvio a dicembre per l’udienza sul caso dossieraggio (Umbria Journal il sito degli umbri)

Adesso emerge… L’inchiesta sui dossieraggi interni alla Direzione nazionale antimafia si allarga e si dilata nel tempo. (la Repubblica)

Troppe le ombre che si addensano sull'ex procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho, che per detta del suo ex braccio destro alla Dna Giovanni Russo (oggi al Dap) avrebbe saputo fin da fine 2019 (data di inizio del secondo governo di Giuseppe Conte a guida Pd-M5s) che Striano, nella duplice veste di cacciatore di Sos (segnalazioni di operazioni sospette) per conto di Dia e Guardia di Finanza avrebbe raccattatto informazioni sensibili anche su inchieste che non gli appartenevano e raccolto segnalazioni e spunti investigativi che finivano prima nei pc di giornalisti amici sul Domani di Carlo De Benedetti che in un fascicolo. (il Giornale)

De Raho, il verbale che lo accusa su Striano. Ma lui nega: «Io vittima di calunnie»

“De Raho dovrebbe dimettersi? Colosimo si è dimessa per caso? Lei ha una foto con Ciavardini, ora scopriamo che ha anche lo zio coinvolto con le cosche di Isola di Capo Rizzuto e dice che lo sente solo per occasioni private. (Il Fatto Quotidiano)

LEGGI – Il trojan israeliano creato da ex 007 e poi venduto ai pm LEGGI – Spioni, la Lega punta agli atti dei pm: “Trovare i mandanti dei dossieraggi” Federico Cafiero De Raho, ex procuratore nazionale antimafia, oggi senatore M5S e vicepresidente della Commissione antimafia, sarà presto sentito dal procuratore di Perugia, Raffaele Cantone. (Il Fatto Quotidiano)

È un verbale sottoscritto il 6 novembre dall’ex procuratore nazionale aggiunto Giovanni Russo (oggi direttore dell’Amministrazione penitenziaria), depositato ieri davanti al tribunale del Riesame che deve decidere se concedere o meno gli arresti domiciliari (chiesti dall’accusa e già negati dal giudice) per i due principali indagati: l’ex magistrato della stessa Pna Antonio Laudati e il sottotenente della Guardia di finanza Pasquale Striano. (Corriere Roma)