Moody’s: Italia cresce meno dell’1%, la sostengono i fondi Pnrr
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Cala il deficit ma non basta a ridurre il debito La crescita dell’Italia si mantiene moderata e quest’anno sarà sotto l’1%, con un deficit in calo al 4,6% e un debito che, invece, sale. L’analisi di Moody’s mostra come i fondi del Pnrr continuino a sostenere le prospettive del Paese. Tuttavia, per l’Italia sarà “impegnativo” spendere tutte le risorse disponibili dal programma entro il 2026, anche perché la spesa è stata finora inferiore al previsto. (AltaRimini)
Se ne è parlato anche su altri giornali
L'Italia ha al momento un rating Baa3 con outlook stabile. Lo afferma l'agenzia di rating annunciando il completamente della revisione del rating dell'Italia che, precisa, "non è un'azione sul rating e non è un'indicazione" sulle future decisioni sul rating. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
L'agenzia di rating prevede che quest'anno la crescita del Pil dell'Italia "rimarrà moderata", al di sotto dell'1%, a causa della debolezza della domanda interna e delle esportazioni, dovuta alla decelerazione dell'economia tedesca. (Italia Oggi)
La crescita dell'Italia si mantiene moderata e quest'anno sarà sotto l'1%, con un deficit in calo al 4,6% e un debito che invece sale. L'analisi di Moody's mostra come i fondi del Pnrr continuano a sostenere le prospettive dell'Italia. (ANSA Brasil)
E’ quanto reso noto dalla stessa agenzia, che ha completato la revisione del rating dell’Italia e precisato di non avere adottato alcuna azione: “non è un’azione sul rating e non è un’indicazione” su future decisioni, ha quindi aggiunto l’agenzia. (Agenzia askanews)
Per l'agenzia di rating la crescita moderata del nostro Paese è dovuta alla "debole domanda interna e delle esportazioni" per via della decelerazione della Germania. Il deficit cala al 4,6% nel 2024, il debito sale. (Sky Tg24 )
È l’appello del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che in collegamento con l’assemblea dell’Anci, ha rivendicato ancora una volta i successi dell’approccio prudente del governo. «Il crescente e robusto interesse degli investitori per i nostri titoli di Stato, la significativa riduzione dello spread e le positive valutazioni» delle agenzie di rating tra cui due hanno rivisto al rialzo l’outlook. (il Giornale)