I magistrati accusano stampa e "certa politica". "Gravi gli attacchi a noi"

E alla fine è sempre colpa dei giornalisti. L'Anm bacchetta la stampa cui vorrebbe insegnare i rudimenti di etica per un presunto «linciaggio mediatico» cui sarebbero sottoposte le toghe al centro delle sentenze svuota Cpr in Albania e in Italia, un metodo «cui certa politica e un certo giornalismo (quale? ndr) si è prestato» per colpire «i giudici e la loro naturale tensione a decidere liberi dalle proprie convinzioni e passioni: scrutare la vita delle persone, riportando le loro vicende intime, del tutto prive di rilevanza pubblica, è condotta non in linea con l'etica giornalistica». (il Giornale)

La notizia riportata su altre testate

Il Comitato direttivo centrale del sindacato delle toghe auspica il rispetto del principio della separazione dei poteri (AGI - Agenzia Italia)

E sulla possibilità di spostare alle Corti d’appello alcune competenze in materia di migranti fa sapere che sono in corso approfondime… Roma — «Ai parlamentari democraticamente eletti spetta il compito di rappresentare il popolo italiano, non ai magistrati». (la Repubblica)

In gioco c’è «l’autonomia e l’indipendenza» di una funzione tutelata dalla Co… (la Repubblica)

Il piagnisteo dei giudici al Csm: vogliono libertà di comizio e di sentenza contro il governo Meloni

L'Associazione nazionale magistrati (Anm) denuncia attacchi mirati ad assoggettare i giudici alla politica ma per il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, non è così: «No - dice al “Corriere della Sera” -. (Il Dubbio)

Difenderla è un dovere civile e politico di tutte e tutti , per garantire il rispetto delle regole e la protezione dei diritti di ogni cittadino”, … L’assemblea nazionale di Libera, riunita a Roma, ha espresso forte preoccupazione per gli attacchi portati alla magistratura italiana. (articolo21)

“Nell’ultimo periodo abbiamo assistito da parte di una certa politica ad attacchi sempre più frequenti a provvedimenti resi da magistrati italiani nell’esercizio delle loro funzioni giurisdizionali, criticati non per il loro contenuto tecnico-giuridico, ma perché sgraditi all’indirizzo politico della maggioranza governativa”, afferma il Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) in un documento approvato all’unanimità. (Secolo d'Italia)