Dal Colle una lezione di diritto costituzionale
Che Paese siamo, in che Paese viviamo, se perfino il Presidente della Repubblica ammette pubblicamente di aver promulgato leggi che non gli piacevano? E perché non le ha elencate, queste leggi, anche se le prime tre, le prime cinque, di una lista destinata ad allungarsi, è piuttosto facile indovinarle? A qualcuno dei ragazzi che ascoltavano Mattarella, ieri, magari saranno passate per la testa domande come queste. (La Stampa)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha risposto a una domanda di uno studente a un evento e ha ammesso: "Più volte ho promulgato leggi che non condivido, che ritenevo sbagliate e inopportune, ma erano state votate dal Parlamento e io ho il dovere di promulgare". (Fanpage.it)
ROMA. Nessuno a Palazzo Chigi commenta apertamente le parole di Sergio Mattarella. (La Stampa)
ROMA. Sergio Mattarella ha rammentato, uno per uno, quali sono i suoi compiti di presidente. (La Stampa)
Essere arbitro significa ricordare a tutti i limiti delle proprie attribuzioni e delle sfere in cui operano e ciò vale per il potere legislativo, esecutivo e giudiziario». «Ciascun potere e organo dello Stato deve sapere che ha limiti che deve rispettare. (il manifesto)
Entra in sala tra le note di Chandelier di Sia. Andrea Ceccherini festeggia i venticinque anni dell’Osservatorio permanente Giovani-Editori, riuscendo a fare parlare il presidente Sergio Mattarella per 55 minuti del suo mestiere di presidente della Repubblica con sei studenti: Elena Bartolini di Castelfidardo, Marco Veneziano di Cairo Montenotte, Caterina Mess… (la Repubblica)
«A volte sentite dire che c’è stato un appello al capo dello Stato perché non firmi una legge perché è sbagliata, oppure se la firma viene detto che la condivide. Tutte e due le affermazioni sono sbagliate». (Il Sole 24 ORE)