Attacco hacker: lettera agli utenti per risarcimento. La Regione non paga riscatto

Da più di una settimana ormai i cybercriminali tengono sotto scacco la Asl 1 dopo l’attacco hacker sferrato al sistema informatico che ha paralizzato in pratica tutta l’attività ospedaliera. E per dimostrare che fanno sul serio hanno pubblicato sul dark web, porzione di internet sommersa, una seconda tranche di dati sensibili rivolgendo un appello ai cittadini: ” Se vi ritrovate negli elenchi chiedete il risarcimento!” Quanto alle due missive specifiche: una si rivolge al manager Ferdinando Romano e al presidente della Regione Marsilio e si chiede sostanzialmente di trattare e pagare il riscatto; la seconda indirizzata, invece, agli abruzzesi con un elenco di nomi e cognomi pubblicato in cui si invitano le persone a cercarsi e ritrovarsi nell’elenco per intraprendere eventuali azioni legali di risarcimento. (Onda Tv)

Ne parlano anche altri giornali

Continua il lavoro della task force di super esperti informatici per ripristinare il sistema della Asl1 dell'Aquila, dopo l'attacco hacker registrato. Ad oggi la certezza è una: "Non pagheremo alcun riscatto, la legge lo vieta e noi rispettiamo le leggi", dichiara Marsilio (Il Capoluogo)

Pacchetti di dati sono stati divulgati negli ultimi due giorni dal gruppo hacker che la notte del 3 maggio ha trafugato oltre 500 giga di materiale dai server della Asl 1 Avezzano – Sulmona L’Aquila. Sono queste le nuove minacce degli hacker alla sanità abruzzese, dopo l’attacco alla Asl aquilana. (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)

Dall’inizio di maggio è in corso un ricatto informatico da parte di un gruppo estero nei confronti della Regione guidata da Marco Marsilio: chiesti 2 milioni di euro di riscatto per non decriptare e non divulgare i dati di migliaia di persone. (ilGiornale.it)

Lo scenario: +++ (WIRED Italia)

Sulla emergenza legata all’attacco hacker che il 3 maggio scorso ha sostanzialmente “cancellato” il sistema informatico della Asl paralizzando servizi e prestazioni, irrompono i cittadini che vogliono sapere le condizioni della infrastruttura informatica prima del grave atto, in particolare lo stato della sicurezza, e come si può risolvere questa vicenda. (Rete8)