Fabio Rampelli: "Ursula non ci ha dato scelta, ma un'alleanza con il Ppe è irreversibile"

“Il no a Ursula von dei Leyen non cambia la prospettiva. Oggi è così, ma il processo di un’alleanza tra conservatori e popolari, alternativi a socialisti e verdi è irreversibile, come irreversibile è il percorso che porterà nel tempo in Europa il modello bipolare italiano”. Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, tra i fondatori di FdI, si è sempre mostrato severo con chi, a destra, insegue nostalgie neofasciste. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri media

"Il risultato dimostra che l'approccio è stato quello giusto, abbiamo lavorato duramente nella campagna elettorale e, devo dire di nuovo, per mettere insieme davvero le forze democratiche e avere una maggioranza al centro per un'Europa forte. (Il Sole 24 ORE)

MILANO (ITALPRESS) - "Non è tanto Von der Leyen in quanto persona, ma capire chi la sostiene. È chiaro che avendo nella maggioranza i Verdi rischiamo di avere nelle future scelte dell'Europa quella stessa ideologia che è stata utilizzata fino ad oggi e che ha creato soltanto danni per l'Europa intera e per il nostro paese nello specifico". (Il Sole 24 ORE)

Nel dibattito vuoto della pubblica opinione italiana a fine giornata conterà solo chi è dentro o fuori la maggioranza parlamentare che ha votato il rinnovo dell'incarico di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea. (ilmattino.it)

Italia-Ue, dopo il no di Meloni a von der Leyen confronto in salita su commissario e deleghe

Era una posizione rispettabile la mia, intendiamoci. Confiteor: alla nascita del governo Draghi, rimasi perplesso per la decisione di Giorgia Meloni di collocarsi all’opposizione. (Secolo d'Italia)

Perché, seppur irrilevante ai fini dell’elezione della presidente uscente per succedere a se stessa, la dichiarazione di voto contrario arrivata solo dopo l’annuncio del risultato da parte della numero uno dell’Eurocamera, Roberta Metsola, ha messo sotto pressione gli esponenti europei del partito al governo e relegato la prima ministra italiana in una posizione negoziale ancora più difficile in vista della distribuzione degli incarichi nel Collegio dei commissari che da domani inizierà pian piano a formarsi. (EuNews)

I commissari, che sono di fatto i ministri dell’esecutivo europeo, anche nei prossimi 5 anni rispecchieranno l’agenda che ha illustrato von der Leyen all’Europarlamento. Ma da qui ai prossimi mesi la attende comunque uno dei lavori più spigolosi: la composizione della nuova Commissione. (Il Sole 24 ORE)