La sfida ambientale. Appello della Cop al G20. L'economista Mazzucato: i soldi ci sono

Reuters «Il mondo vi sta osservando e attende segnali chiari che dimostrino come l’azione climatica sia un tema centrale per le maggiori economie della terra». Baku, per bocca del responsabile delle Nazioni Unite sul clima, Simon Stiell, chiama Rio, dove domani e dopo si riuniranno i leader dei Venti Grandi. Dalle loro indicazioni dipenderà, in buona parte, lo scioglimento del nodo centrale della 29esima Conferenza Onu sul cambiamento climatico: la quantità di aiuti – o Nuovo obiettivo collettivo quantificato (Ncqg) – da destinare ai Paesi poveri per contrastare le emissioni e adattarsi all’aumento globale delle temperature. (Avvenire)

Ne parlano anche altre fonti

A una settimana dall’avvio della Cop29, si può già tracciare un bilancio? Diciamo che la rotta è intrapresa e, a meno di improbabili rovesciamenti dell’ultimo minuto, potremmo ricordare la Cop di Baku come quella che sancisce l’arretramento della diplomazia climatica, la vittoria netta delle aziende fossili e il trionfo dell’ipocrisia a livello globale. (EconomiaCircolare.com)

Cop29, al via la seconda settimana del vertice sul clima: manifestanti all'interno della sede 18 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Un risultato positivo della COP29 è ancora a portata di mano, ma richiederà leadership e compromessi da parte dei Paesi del G20", ha detto. Il Segretario generale dell'ONU Antonio Guterres ha invitato i leader del G20 a Rio de Janeiro a salvare i colloqui sul clima delle Nazioni Unite, in fase di stallo, in Azerbaigian, dimostrando "leadership" e aprendo a "compromessi" per la riduzione delle emissioni. (ilmessaggero.it)

La bozza di accordo finale del G20 trova un compromesso tra paesi più ricchi e paesi in via di sviluppo su chi deve contribuire all'obiettivo di finanza per il clima. E' uno dei nodi che la Cop29 non sta riuscendo a sciogliere (Rinnovabili)

I passi falsi dell’occidente. In un’era in cui le alleanze e le rivalità globali si spostano a velocità senza precedenti, l’occidente sembra aver perso di vista le vere minacce all’ordine internazionale, sempre che tale ordine sia veramente desiderabile o realizzabile. (Notizie Geopolitiche)

Non che le sensazioni iniziali fossero buone – un pessimismo confermato dall’elezione del neopresidente degli USA Donald Trump, che ha più volte annunciato di voler fare ritirare gli Stati Uniti dagli Accordi di Parigi per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi in più rispetto all’era pre-industriale – ma in pochi giorni i segnali emersi che confermano l’umore nero attorno all’edizione 2024 della Conferenza annuale sui cambiamenti climatici si sono fatti talmente evidenti che neppure il più ottuso ottimismo può smentire. (EconomiaCircolare.com)